Scoliosi lombare: comprenderla e affrontarla nel modo giusto?

Avete ricevuto una diagnosi di scoliosi lombare dal vostro medico, oppure avete il dubbio di avere delle caratteristiche di questa situazione clinica? In questo articolo voglio spiegarvi cosa si intenda per scoliosi lombare e cosa potete fare per intervenire.

January 14, 2022
Fisioterapia
Giorgio Martinelli

Cos’è la scoliosi lombare in parole povere?

La scoliosi lombare, come del resto le altre, è un tipo di scoliosi caratterizzata da una deviazione laterale della colonna dovuta ad una inclinazione delle vertebre sul piano frontale e da una rotazione vertebrale sul piano orizzontale che si localizza, nel tratto più basso della schiena, tra L1 ed L5 (vertebre lombari).

Secondo le Linee Guida del SOSORT (The International Society on Scoliosis Orthopaedic and Rehabilitation Treatment) si definisce come "deformità torsionale tridimensionale del rachide e del tronco".

In parole più semplici la scoliosi lombare è un’alterazione delle naturali curve fisiologiche della schiena, che può manifestarsi con modifiche dell’aspetto estetico (cioè quello che vediamo, ad esempio la deviazione laterale della colonna), dell’aspetto strutturale (ad esempio la rotazione dei corpi vertebrali nella visione radiografica), dell’aspetto funzionale (cioè la difficoltà o il dolore a svolgere le normali attività di vita quotidiana).

Ma come si presenta la scoliosi lombare?

Le vertebre della colonna vertebrale colpite da scoliosi formano una curva, denominata convessità scoliotica, a C se la convessità è a sx (scoliosi sinistro convessa), a C rovesciata se la convessità è a dx (scoliosi destro convessa), a S italica se la curva lombare viene poi compensata da una curvatura a livello dorsale o toracolombare.

La scoliosi lombare è un’alterazione delle naturali curve fisiologiche della schiena, che modifica l’aspetto estetico, strutturale e funzionale.

La scoliosi fa male?

È importante sapere che l'obiettivo nella fase di crescita non è quello di raddrizzare la curva, bensì il rallentamento della progressione della stessa.

Le disfunzioni respiratorie sono presenti solo come complicanze in scoliosi molto gravi, così come le sindromi dolorose. Infatti, il dolore, nel credo popolare delle persone, è uno dei sintomi maggiormente associati alla scoliosi. Tale credenza però è errata, o può essere considerata vera solamente nelle scoliosi definite gravi (oltre i 35° Cobb).

In questi pazienti la sintomatologia dolorosa può essere molto importante. Il dolore lo si può percepire sia in zona lombare, che dorsale che cervicale. Lo possiamo percepire sia stando in piedi che stando seduti, durante le attività lavorative o stando sdraiati nel letto.

Momenti di maggior percezione dolorosa possono avvenire nelle varie fasi della crescita: durante i picchi puberali (periodo di maggior sviluppo osseo di un bambino), durante le attività lavorative nell’adulto, durante la gravidanza per la donna (dovuto al carico a livello addominale ed alle modificazioni ormonali) oppure anche dopo la menopausa, in cui vi è un cambiamento dei livelli  ormonali è un impoverimento della matrice ossea, con conseguente maggiore rischio di cedimenti del corpo vertebrale.

Quanto è grave la mia scoliosi?

Il primo screening è visivo, ed avviene da parte dei familiari, in quanto i pazienti sono troppo piccoli per aver percezione della loro fisicità. Successivamente, avviene lo screening da parte di personale sanitario e in seguito la valutazione specifica che comprende la valutazione specialistica ortopedica e la valutazione strumentale attraverso RX.

Grazie alla valutazione specifica, è possibile classificare la scoliosi. Negli anni sono state proposte diverse classificazioni della scoliosi idiopatica.

Innanzitutto è importante distinguere una scoliosi da un atteggiamento scoliotico, attraverso la valutazione della riducibilità:

  • Curva riducibile (non strutturale): l’alterazione è riducibile in posizione supina e la curva scoliotica non è visibile; non sono presenti gibbi e neppure alterazioni radiografiche. Più che di scoliosi effettiva si parla di atteggiamento scoliotico.
  • Curva non riducibile (strutturale): l’alterazione è permanente anche al variare della posizione (dalla posizione in piedi a supino), sono presenti alterazioni radiografiche ed è presente il gibbo.

Il SOSORT (The International Society on Scoliosis Orthopaedic and Rehabilitation Treatment) ha individuato e approvato 3 Classificazioni per riuscire a identificare, nel modo più completo possibile, la scoliosi e le sue problematiche:

  • Età alla diagnosi: questa classificazione è importante perché maggiore è il periodo tra diagnosi e completamento della crescita, maggiore è il rischio di sviluppare deformità più grave e complessa. Si distinguono scoliosi: 
  1. Infantile (0-2 anni);
  2. Giovanile (3-9 anni);
  3. Adolescenziale (10-17 anni);
  4. Adulta (maggiore dei 18 anni).
  • Angolare: questa classificazione si basa sull’angolo Cobb, uno dei fattori più importanti e decisivi perché si correla in modo diretto con tutte le decisioni che riguardano il trattamento. Si distinguono scoliosi:
  • di Basso grado (sotto i 20° Cobb);
  • grado Moderato (dai 21° ai 35°);
  • Da grado Moderato a severo (dai 36° ai 40°);
  • Grado Severo (dai 41° ai 50°);
  • Da grado Severo a molto severo (dai 51° ai 55°);
  • grado molto severo (oltre i 56°).

Si parla di scoliosi con angoli uguali o superiori a 10°, oltre i 30° il rischio di progressione aumenta così come il rischio di problemi di salute e riduzione della qualità della vita; oltre i 50° si condivide l’idea che la scoliosi progredirà in età adulta (cioè una volta sopraggiunta la maturità scheletrica) e causerà problemi di salute con riduzione della qualità di vita. 

Scoliosi con angoli inferiori a 10° vanno comunque tenute monitorate.

Indicativamente si può cominciare, pertanto, a parlare di Scoliosi Grave

Ecco un esempio di scoliosi grave, spesso queste scoliosi necessitano di corsetto o dell’intervento chirurgico.
  • Topografica, cioè in base alla localizzazione della curvatura scoliotica:
  1. Scoliosi Cervicale (link articolo) fino al disco C6-C7;
  2. Scoliosi Cervico-Toracica (link articolo) C7-T1;
  3. Scoliosi Toracica (link articolo) tra T1-T12;
  4. Scoliosi Toraco-Lombare (link articolo) T12-L1;
  5. Scoliosi Lombare (link articolo) L1-S1.

La scoliosi quando è grave può costituire una condizione che limita grandemente la tua capacità di attendere alle ordinarie occupazioni, e in questo caso possono esserci le condizioni per poter richiedere l’invalidità.

Le tabelle ministeriali dell'articolo 21 della legge 104, che collegano la gravità di una patologia ad una correlata percentuale di invalidità, identificano l’incidenza delle infermità sulla capacità lavorativa, prevedendo sia infermità a cui viene assegnata una percentuale “fissa”, sia infermità per cui viene riportata una percentuale di invalidità minima o massima, sulla base dei criteri di evidenza clinica.

Importante rivolgersi al proprio medico per sapere se si ha diritto

Quali sono le conseguenze e i rischi della scoliosi lombare sul resto del corpo?

Quando la scoliosi è lombare e supera un certo grado angolare si può andare incontro a complicanze, soprattutto, dopo aver raggiunto la maturità ossea (corrispondente con l’età adulta).

La deformità della colonna, infatti, può provocare:

  • Ernia lombare
  • Artrosi
  • Crollo dei corpi vertebrali
  • Stenosi del canale vertebrale
  • Spondilolistesi / laterolistesi
  • Sindrome della cauda equina se associata ad altre problematiche della schiena
  • Problemi associati all’anca (coxartrosi)

Quali sono i rimedi e le possibili cure per una scoliosi lombare?

I rimedi e le possibili cure per la scoliosi lombare vengono stabiliti dallo specialista di riferimento in base ai gradi Cobb e a una valutazione accurata in sede di visita.

In ogni caso gli unici possibili rimedi in caso di scoliosi lombare sono:

Scoliosi lombare: l’intervento chirurgico

L’intervento chirurgico è un’eventualità che sopraggiunge solo a determinate condizioni:

  • Il corsetto non rallenta l’evoluzione ed il peggioramento della scoliosi
  • Le curve si aggravano rapidamente
  • Indicazione da parte dello specialista al fine di prevenire problemi per la salute del ragazzo
Correzione di scoliosi lombare tramite intervento chirurgico

Lo scopo dell’intervento è correggere la curva e bloccare il suo peggioramento. Le linee guida della Scoliosis Research Society indicano che i 45-50° Cobb sono il limite oltre il quale si consiglia la correzione chirurgica. 

Grazie all’intervento chirurgico si evitano problematiche di carattere posturale, estetico, cardiorespiratorio e di prevenire la comparsa di dolore. Questi sintomi, infatti, sono molto spesso riscontrati nelle scoliosi gravi (che sono considerati i casi più gravi).

Prima dell’intervento chirurgico il paziente effettua una preparazione pre-operatoria con esami di laboratorio, radiografie di correzione della curva (bendings, RX in trazione), test di funzionalità respiratoria, studio TC delle vertebre da operare, RMN della colonna in toto e valutazione anestesiologica.

L’intervento chirurgico consiste nella correzione della curva scoliotica attraverso il riallineamento e  la fissazione delle vertebre con placche di titanio. Successivamente all’intervento, sarà poi fondamentale svolgere un programma di fisioterapia personalizzato.

Scoliosi lombare: il busto ortopedico 

Il busto per la scoliosi lombare viene consigliato solo successivamente a valutazione ed indicazione dello specialista di riferimento, che sia fisiatra o ortopedico.

Tendenzialmente si inizia a parlare della possibilità di inserire il busto ortopedico a partire dai 25-30° Cobb. Viene confezionato su misura per il paziente dal tecnico ortopedico, su indicazione dello specialista, e segue il principio della ginnastica correttiva, ovvero corregge le convessità del paziente dando una spinta in direzione opposta.

Ne esistono di diverse tipologie, in base alle spinte necessarie e alla localizzazione delle curve. Per saperne di più, ti consigliamo di leggere l’articolo sull'utilizzo dei busti per la scoliosi.

Ginnastica correttiva o ginnastica posturale per la scoliosi lombare? 

Quando si parla di ginnastica correttiva o posturale è importante tenere bene a mente che l'obiettivo finale del percorso riabilitativo non è quello di raddrizzare la curva, ma bensì il rallentamento della progressione della stessa.

Il miglioramento dell’aspetto estetico invece, nonostante a volte non sia considerato, rappresenta un punto cruciale, soprattutto dal momento che la scoliosi colpisce bambini in fase di crescita e adolescenti. 

I target dell’approccio conservativo (non chirurgico) non hanno tutti lo stesso peso in quanto le disfunzioni respiratorie, così come le sindromi dolorose, non sono sempre presenti.

Inoltre c’è sempre da tenere in considerazione l'obiettivo del singolo paziente e in questo caso anche del genitore, che svolge un ruolo importante e vuole essere partecipe nelle decisioni terapeutiche per il proprio figlio. Va precisato che il trattamento conservativo avviene sotto la supervisione dell’ortopedico e del tecnico ortopedico e l’interazione di queste figure diventa fondamentale.

Ma cosa si intende per ginnastica correttiva?

Gli esercizi di ginnastica correttiva sono anche chiamati esercizi di autocorrezione.

Inizialmente il trattamento avviene attraverso feedback tattili (appoggio della mano e spinte nella direzione di movimento richiesta)  o un comando verbale. In seguito si insegna al paziente a controllare la propria posizione e la propria postura attraverso l'utilizzo di un feedback visivo, ad esempio uno specchio. Sarà molto importante che nelle fasi iniziali del trattamento le correzioni avvengano sotto la supervisione di un fisioterapista esperto nel settore.

Esercizi di autocorrezione eseguiti sotto la supervisione del fisioterapista esperto.

Successivamente, mano a mano che il paziente aumenta le proprie capacità di autocorreggersi e progredendo con il trattamento, si procede verso l’abbandono di feedback esterni, in modo che il paziente possa inserire gli esercizi di autocorrezione autonomamente durante la quotidianità.

Un altro tipo di esercizio svolto in ambito riabilitativo è la ginnastica posturale. Esempio di ginnastica posturale è il Metodo Mézières.
a ginnastica posturale con il Metodo Mézières consiste in esercizi mirati alla correzione della postura attraverso l’allungamento di specifiche catene muscolari, e attraverso esercizi di respirazione associati a movimenti degli arti superiori e degli arti inferiori, che vengono posti in specifiche posizioni dal terapista.

Quindi quali esercizi sono meglio per la mia scoliosi lombare? Posso fare sport? 

Spesso si è alla ricerca dell’esercizio migliore per la propria scoliosi; altre volte invece si evitano alcuni sport perché si pensa che possano peggiorare la scoliosi.

Ma quale è la realtà?

In realtà non esiste un esercizio migliore per la propria scoliosi, se non cercare di inserire il principio dell’autocorrezione in ogni esercizio che si fa! Ecco alcuni esempi di esercizi per la scoliosi.

In generale, invece, per quanto riguarda lo sport in caso di scoliosi, in cui non sia necessario il busto, è sempre consigliato svolgerlo al fine di evitare uno stile di vita sedentario. Viene sconsigliato però di praticare sport di tipo agonistico (frequenza settimanale e carico di allenamento molto elevata), poiché potrebbe portare ad un peggioramento del quadro scoliotico.

Per chi invece ha un caso di scoliosi in cui sia già stato inserito il corsetto nella vita quotidiana è sconsigliato effettuare sport senza l’utilizzo di quest’ultimo ed è sconsigliato praticare un'attività sportiva che richieda gesti motori ripetitivi che stressano il rachide sempre nella stessa direzione. 

Fare sport con il corsetto non è più un’utopia.

Un altro fattore è che se la scoliosi è stata ridotta chirurgicamente bisogna evitare gli sport ad elevato contatto.

Per quanto riguarda invece gli sport amatoriali e che non rappresentano un carico agonistico eccessivo, qualsiasi attività sportiva è consigliata, sempre indossando il corsetto. È pur vero che alcune attività sportive sono difficili da eseguire con il corsetto, ad esempio la ginnastica artistica. L’importante è quindi scegliere l’attività sportiva in base alla preferenze del paziente e alla sua compliance, al fine di aumentare il gradimento al busto e la qualità di vita del paziente.

Conclusioni sulla scoliosi lombare

La scoliosi lombare è una patologia muscoloscheletrica della rachide. 

Pertanto è fondamentale svolgere periodicamente uno screening con uno specialista di riferimento, come il pediatra, l’ortopedico, il fisiatra o lo stesso fisioterapista. Tendenzialmente in un ragazzo in via di sviluppo è consigliabile svolgere ogni sei mesi tale controllo.

Solo in questo modo, la scoliosi può essere trattata e curata, con risultati efficaci per una vita quotidiana funzionale e senza dolore.

A Fisio Salute i nostri specialisti sapranno darti maggiori informazioni e indirizzarti verso la strategia migliore di trattamento attraverso il nostro Screening di Valutazione della scoliosi.

Bibliografia

Giorgio Martinelli

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