Cos’è la scoliosi cervicale in parole povere?
La scoliosi cervicale è un tipo di scoliosi caratterizzata da una deviazione laterale della colonna sul piano frontale, causata da una inclinazione delle vertebre e da una rotazione vertebrale sul piano orizzontale, nel tratto più alto della schiena, tra C1 e C7 (vertebre cervicali); a volte il passaggio della curva avviene anche leggermente più in basso, in prossimità delle vertebra T1, allora si parlerà di scoliosi cervico dorsale.
Secondo le Linee Guida del SOSORT (The International Society on Scoliosis Orthopaedic and Rehabilitation Treatment) viene definita come "deformità torsionale tridimensionale del rachide e del tronco". In parole più semplici la scoliosi cervicale è una patologia muscoloscheletrica a carico della schiena che va a modificare le naturali curve fisiologiche della colonna vertebrale, che può emergere con cambiamenti dell’aspetto estetico (cioè quello che ci appare a primo impatto, ad esempio la deviazione laterale della colonna), della struttura (come la modifica della posizione in rotazione dei corpi vertebrali nelle radiografie) e della sfera funzionale (incapacità di esecuzione delle attività quotidiane della vita).
Come si presenta la scoliosi cervicale?
La scoliosi cervicale si può presentare con tre tipologie caratteristiche: a C, a C rovesciata e a S.
La scoliosi cervicale a C si presenta con una deviazione laterale verso sx, indice di dove troveremo la convessità a livello radiografico; la scoliosi cervicale a C rovesciata si presenta con caratteristiche diametralmente opposte, dal punto di vista radiografico, rispetto alla precedente e quindi avremo deviazione laterale a dx e convessità dallo stesso lato.
La scoliosi cervicale a S sta ad indicare la presenza di una doppia curva all’interno del rachide cervicale (eventualità molto rara) o una curva scoliotica compensata da una curva scoliotica ad un livello inferiore (ad esempio una scoliosi dorsale o una scoliosi lombare).
La scoliosi cervicale fa male?
Questa è una domanda che spesso viene fatta dal paziente in prima seduta. La scoliosi cervicale di per sé non fa male e non crea dolore. Il dolore può presentarsi sia nelle scoliosi definite gravi (oltre i 35° Cobb) sia nelle scoliosi cervicali o cervico-dorsali lievi, sia in assenza di scoliosi. Nello stesso modo potremmo avere scoliosi cervicali in assenza di dolore.
La scoliosi cervicale, però, può essere presente e associata a diverse problematiche tipiche del distretto cervicale:
- cervicalgia
- vertigini
- artrosi cervicale
- cefalea
- acufeni (raramente)
Tale sintomatologia può essere associata alla scoliosi cervicale soprattutto nelle varie fasi evolutive: durante le fasi dello sviluppo nel bambino e nel ragazzo durante i vari picchi puberali; nell’adulto durante i periodi di maggior carico lavorativo; nella donna durante la gravidanza; o nell’anziano in cui la perdita di tono calcico porta ad un peggioramento della curva scoliotica.
Quanto è grave la mia scoliosi?
Fondamentale, all’inizio, è il monitoraggio da parte del familiare. Questo perché lui stesso può notare segni caratteristici come una spalla più alta dell’altra, un fianco più sporgente dell’altro, o difficoltà di coordinazione in movimenti di vita quotidiana come camminare o correre.
A questo punto sarà necessario per il genitore rivolgersi a personale qualificato affinché venga eseguito uno screening specialistico.
Grazie alla valutazione specifica, è possibile classificare la scoliosi e in questo modo capirne la gravità e scegliere il trattamento più adeguato.
Di fondamentale importanza distinguere quello che è un atteggiamento scoliotico da una vera e propria scoliosi.
- Si parla di atteggiamento scoliotico quando la curva formata dalla schiena ha la possibilità di essere ridotta o modificata, non può essere vista in posizione supina, non mostra gibbi al test di Adams e nemmeno rotazioni vertebrali in radiografia.
- Si parla di scoliosi quando la curva della schiena non si modifica cambiando posizione (es dalla stazione eretta a sdraiato supino), è presente il gibbo al test di Adams e vi sono rotazioni vertebrali in visione radiografica.
Il SOSORT (The International Society on Scoliosis Orthopaedic and Rehabilitation Treatment) ha sviluppato 3 classificazioni al fine di descrivere la scoliosi idiopatica nella maniera più completa possibile:
- Età in cui viene diagnosticata la scoliosi:
- Infantile (0-2 anni);
- Giovanile (3-9 anni);
- Adolescenziale (10-17 anni);
- Adulta (maggiore dei 18 anni).
Tale classificazione è di fondamentale importanza perché prima viene diagnostica, maggiore sarà il tempo necessario per raggiungere la maturità scheletrica, maggiori saranno i rischi di peggioramento e progressione della patologia.
- Quantitativa relativa all’angolazione:
- Basso grado (sotto i 20° Cobb);
- Moderato (dai 21° ai 35°);
- Da Moderato a severo (dai 36° ai 40°);
- Severo (dai 41° ai 50°);
- Da Severo a molto severo (dai 51° ai 55°);
- Molto severo (oltre i 56°).
La misurazione avviene in gradi Cobb.
Si inizia a parlare di scoliosi partendo da un’angolazione uguale o maggiore a 10°, superando i 30° aumenta sensibilmente il rischio di peggioramento e di conseguenza aumenta la possibilità di avere problemi di salute in età adulta. Superata la soglia dei 50° c’è unanimità nell’affermare che in età adulta la scoliosi progredirà causando seri problemi di salute. Perciò si può cominciare a definirla Scoliosi Grave dai 30° Cobb. Scoliosi tra i 5° e i 10° necessitano comunque di costante monitoraggio.
- Topografica, cioè in base dove si trova la curva della scoliosi:
- Cervicale tra C6-C7;
- Cervico-Toracica tra C7-T1;
- Toracica (link articolo) tra T1-T12;
- Toraco-Lombare tra T12-L1;
- Lombare (link articolo) tra L1-S1.
Quali sono le conseguenze e i rischi della scoliosi cervicale sul resto del corpo?
Quando la scoliosi cervicale supera un certo valore soglia dal punto di vista angolare si può andare incontro a complicanze, soprattutto, dopo aver raggiunto la maturità ossea (corrispondente con l’età adulta).
La deformità della colonna, infatti, può provocare diverse conseguenze:
- Difetto estetico (capo anteposto o inclinato)
- Ernia cervicale
- Artrosi cervicale
- Crolli vertebrali
- Cervicalgia
- Vertigini
- Cefalea o mal di testa
- Acufeni (raramente)
Quali sono i rimedi e le possibili cure per una scoliosi cervicale?
I rimedi e le possibili cure per la scoliosi cervicale vengono stabiliti dallo specialista di riferimento in base ai gradi Cobb e a una valutazione accurata in sede di visita.
In ogni caso gli unici possibili rimedi in caso di scoliosi lombare sono:
Scoliosi cervicale: l’intervento chirurgico
L’intervento chirurgico è un’eventualità che sopraggiunge solo a determinate condizioni:
- le curve si aggravano rapidamente
- indicazione da parte dello specialista al fine di prevenire problemi per la salute del ragazzo
Lo scopo dell’intervento è correggere la curva e bloccare il suo peggioramento. Le linee guida della Scoliosis Research Society indicano che i 45-50° Cobb sono il limite oltre il quale si consiglia la correzione chirurgica.
Grazie all’intervento chirurgico si evitano problematiche di carattere posturale, estetico, cardiorespiratorio e di prevenire la comparsa di dolore. Questi sintomi, infatti, sono molto spesso riscontrati nelle scoliosi gravi.
Prima dell’intervento chirurgico il paziente effettua una preparazione pre-operatoria con esami di laboratorio, radiografie di correzione della curva (bendings, RX in trazione), test di funzionalità respiratoria, studio TC delle vertebre da operare, RMN della colonna in toto e valutazione anestesiologica.
L’intervento chirurgico consiste nella correzione della curva scoliotica attraverso il riallineamento e la fissazione delle vertebre con placche di titanio. Successivamente all’intervento, sarà poi fondamentale svolgere un programma di fisioterapia personalizzato.
Quando comporta invalidità civile
La scoliosi quando è grave può costituire una condizione che limita in modo significativo la tua capacità di attendere alle ordinarie occupazioni e la tua qualità di vita: in questo caso possono esserci le condizioni per poter richiedere l’invalidità civile.
Le tabelle ministeriali dell'articolo 21 della legge 104, che collegano la gravità di una patologia ad una correlata percentuale di invalidità, identificano l’incidenza delle infermità sulla capacità lavorativa, prevedendo sia infermità a cui viene assegnata una percentuale “fissa”, sia infermità per cui viene riportata una percentuale di invalidità minima o massima, sulla base dei criteri di evidenza clinica.
Rivolgiti al tuo medico per sapere se hai diritto alla richiesta per l'invalidità civile.
Scoliosi cervicale: interessamento del rachide cervicale ed interazione con la scoliosi lombare
Quando si parla di scoliosi cervicale si parla di una scoliosi che ha la propria localizzazione tra le vertebre situate tra C1 e C7, vertebre del rachide cervicale. Pertanto la zona coinvolta in tale scoliosi è quella del tratto cervicale.
Spesso, la scoliosi cervicale risulta essere una curva secondaria in risposta a curve scoliotiche maggiori situate in zona lombare, dorsale o in entrambe le zone.
In particolare spesso vi è una curva dorsale maggiore e una controcurva cervicale e lombare di compensazione alla curva principale.
Capita di frequente che la curva interessante il rachide dorsale si prolunghi e vada a terminare nel tratto cervicale, in questo caso si parlerà di scoliosi cervico-dorsale.
Scoliosi cervicale: interazione con l’artrosi
Nell’adulto con scoliosi cervicale di rilevante importanza è la presenza o meno di artrosi.
Nel caso in cui vi sia artrosi è verosimile che vi sia un peggioramento della curva scoliotica con il rischio di insorgenza di:
- ernia
- protrusione discale
- crolli vertebrali secondari all’artrosi
- cervicalgia
Pertanto, sarà di fondamentale importanza cercare di mantenere uno stile di vita sano, di rimanere fisicamente attivi, e di svolgere regolarmente esercizi mirati alla regione cervicale.
Ginnastica correttiva o ginnastica posturale per la scoliosi cervicale?
Quando si parla di ginnastica correttiva o posturale è importante tenere bene a mente che l'obiettivo finale del percorso riabilitativo non è quello di raddrizzare la curva, ma bensì il rallentamento della progressione della stessa.
Il miglioramento dell’aspetto estetico invece, nonostante a volte non sia considerato, rappresenta un punto cruciale, soprattutto dal momento che la scoliosi colpisce bambini in fase di crescita e adolescenti.
I target dell’approccio conservativo (non chirurgico) non hanno tutti lo stesso peso in quanto le disfunzioni respiratorie, così come le sindromi dolorose, non sono sempre presenti. Inoltre c’è sempre da tenere in considerazione l'obiettivo del singolo paziente e in questo caso anche del genitore, che svolge un ruolo importante e vuole essere partecipe nelle decisioni terapeutiche per il proprio figlio.
Va precisato che il trattamento conservativo avviene sotto la supervisione dell’ortopedico e del tecnico ortopedico e l’interazione di queste figure diventa fondamentale.
Ma cosa si intende per ginnastica correttiva?
Gli esercizi di autocorrezione sono anche chiamati esercizi di autocorrezione.
Inizialmente il trattamento avviene attraverso feedback tattili (appoggio della mano e spinte nella direzione di movimento richiesta) o un comando verbale. In seguito si insegna al paziente a controllare la propria posizione e la propria postura attraverso l'utilizzo di un feedback visivo, ad esempio uno specchio. Sarà molto importante che nelle fasi iniziali del trattamento le correzioni avvengano sotto la supervisione di un fisioterapista esperto nel settore.
Successivamente, mano a mano che il paziente aumenta le proprie capacità di autocorreggersi e progredendo con il trattamento, si procede verso l’abbandono di feedback esterni, in modo che il paziente possa inserire gli esercizi di autocorrezione autonomamente durante la quotidianità.
Un altro tipo di esercizio svolto in ambito riabilitativo è la ginnastica posturale. Esempio di ginnastica posturale è il Metodo Mézières. La ginnastica posturale con il Metodo Mézières consiste in esercizi mirati alla correzione della postura attraverso l’allungamento di specifiche catene muscolari, e attraverso esercizi di respirazione associati a movimenti degli arti superiori e degli arti inferiori, che vengono posti in specifiche posizioni dal terapista.
Quindi quali esercizi sono meglio per la mia scoliosi cervicale? Posso fare sport?
Spesso si è alla ricerca dell’esercizio migliore per la propria scoliosi cervicale; altre volte invece si evitano alcuni sport perché si pensa che possano peggiorare la scoliosi.
Ma quale è la realtà?
In realtà non esiste un esercizio migliore per la propria scoliosi cervicale, se non cercare di inserire il principio dell’autocorrezione in ogni esercizio che si fa!
Ecco alcuni esempi di esercizi per la scoliosi.
In generale, invece, in caso di scoliosi, in cui non sia necessario il busto, è sempre consigliato svolgere attività sportive al fine di evitare uno stile di vita sedentario. Viene sconsigliato però di praticare sport di tipo agonistico (frequenza settimanale e carico di allenamento molto elevata), poiché potrebbe portare ad un peggioramento del quadro scoliotico.
Per chi invece sta indossando il corsetto ortopedico nella vita quotidiana è sconsigliato effettuare sport senza l’utilizzo di quest’ultimo ed è sconsigliato praticare un'attività sportiva che richieda gesti motori ripetitivi che stressano il rachide sempre nella stessa direzione.
Un altro fattore è che se la scoliosi è stata ridotta chirurgicamente bisogna evitare gli sport ad elevato contatto.
Per quanto riguarda invece gli sport amatoriali e che non rappresentano un carico agonistico eccessivo, qualsiasi attività sportiva è consigliata, sempre indossando il corsetto. È pur vero che alcune attività sportive sono difficili da eseguire con il corsetto, ad esempio la ginnastica artistica. L’importante è quindi scegliere l’attività sportiva in base alla preferenze del paziente e alla sua compliance, al fine di aumentare il gradimento al busto e la qualità di vita del paziente.
Conclusioni sulla scoliosi cervicale
La scoliosi è una patologia scheletrica della colonna vertebrale.
È molto importante eseguire controlli specialistici periodici per monitorare la crescita del bambino, intercettare la scoliosi e determinare la deformità in modo preciso attraverso le diverse classificazioni, grazie alla collaborazione dell’Ortopedico e del Fisioterapista.
Solo in questo modo, la scoliosi può essere trattata e curata, con risultati efficaci per una vita quotidiana funzionale e senza dolore.
A Fisio Salute i nostri specialisti sapranno darti maggiori informazioni e indirizzarti verso la strategia migliore di trattamento attraverso il nostro Screening di Valutazione della scoliosi.
Bibliografia
- GSS - Gruppo di Studio della Scoliosi e della Colonna Vertebrale: Linee Guida SOSORT
- GSS - Gruppo di Studio della Scoliosi e della Colonna Vertebrale: Linee Guida SIMFER
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- Evaluation of a combined approach to the correction of congenital cervical or cervicothoracic scoliosis. Yu M, Diao Y, Sun Y, Zhang F, Pan S, Chen X, Zhou F, Zhao Y, Xu N. Spine J. 2019
- Cervical Spine Deformity: Indications, Considerations, and Surgical Outcomes. Cho SK, Safir S, Lombardi JM, Kim JS. J Am Acad Orthop Surg. 2019.
- Fusionless surgery in early-onset scoliosis. Odent T, Ilharreborde B, Miladi L, Khouri N, Violas P, Ouellet J, Cunin V, Kieffer J, Kharrat K, Accadbled F; Scoliosis Study Group (Groupe d’étude de la scoliose); French Society of Pediatric Orthopedics (SOFOP). Orthop Traumatol Surg Res. 2015 Oct;101(6 Suppl):S281-8.