La riabilitazione dell'ernia discale

L'ernia discale è un problema comune e molte persone ne soffrono ogni giorno. Scopri come la riabilitazione dell’ernia discale può liberarti da questi fastidiosi dolori e tornare a farti stare bene durante le tue attività.

January 1, 2022
Fisioterapia
Matteo Pini

La riabilitazione dell'ernia discale con la fisioterapia

L’ernia discale rappresenta uno dei maggiori tipi di problematica trattata in ogni studio di fisioterapia tramite la riabilitazione.

Questo dolore colpisce circa l’80% delle persone almeno una volta nella loro vita, causando sintomi più o meno gravi a seconda della localizzazione dell’ernia, delle attività svolte dalla persona, e del suo stato di salute generale.  

Le persone più colpite sono quelle tra i 30 ed i 50 anni, senza una vera prevalenza tra uomini e donne; è invece abbastanza infrequente che ne soffrano bambini, ragazzi o anziani (in queste fasce d’età, i problemi alla schiena sono da ricondurre più spesso ad altri tipi di condizione, quali ad esempio scoliosi, patologie di competenza del medico ortopedico, o artrosi).

Riabilitazione-ernia-discale
La riabilitazione dell'ernia discale prevede anche una parte di terapia manuale

Le zone dove più frequentemente si sviluppa un’ernia del disco sono quella lombare (la parte bassa della schiena) e quella cervicale (il collo, per intenderci). Meno frequenti, anzi molto rare, sono le ernie del disco a livello dorsale (o toracico).

In questo articolo ti spiegherò in modo chiaro

  • quali sono le cause dell’ernia del disco
  • quali sono i sintomi che potresti avere per questo tipo di problema
  • cosa può fare la fisioterapia per farti stare bene
  • come viene seguita una persona che presenta ernia lombare
  • quali esercizi sono più idonei
  • l’utilità di tecar terapia ed osteopatia in queste situazioni

Ernia alla schiena: le cause

Tra le cause dell’ernia discale, le più comuni sono:

  • posture scorrette mantenute per troppo tempo
  • spostamento di carichi eccessivi rispetto alla propria forza muscolare
  • movimenti scatenanti (di solito in flessione e rotazione) spostando un peso (il classico “colpo della strega”)
  • traumi diretti (ad esempio, cadute dall’alto sulla schiena)

Di queste, quella dei traumi è la meno frequente: infatti, di solito, un trauma non provoca la rottura del disco intervertebrale (quel cuscinetto che sta tra due vertebre, facendo da “ammortizzatore”).

Le altre cause, invece, sono tutte da tenere in considerazione.

tecarterapia chiasso
La tecarterapia è un valido aiuto nella riabilitazione dell'ernia discale

Le posture scorrette, infatti, possono portare, alla lunga, problematiche muscolari e legamentose alla schiena, andando a danneggiare in qualche modo anche il disco. Mi riferisco soprattutto a chi sta seduto molte ore in posizioni strane, “tutto storto” davanti al PC o sul divano guardando Netflix.

Per quanto riguarda lo spostamento dei carichi, sono sicuro che hai in mente cosa si intende per “colpo della strega”. La persona fa una flessione della schiena in avanti, solleva un peso e… TAC! Rimane bloccato con dolori atroci alla schiena bassa, in zona L5 – S1 (cioè tra l’ultima vertebra lombare e l’osso sacro).

Mi capita spesso di curare persone che si bloccano in questo modo, ad esempio in primavera, quando iniziano a fare giardinaggio e spostano sacchi di terra o vasi pesanti senza i dovuti accorgimenti e senza avere un minimo di preparazione fisica per sopportare quei carichi.

I sintomi dell’ernia del disco

I sintomi possono variare molto: tra i più comuni troviamo:

  • mal di schiena, localizzato o diffuso lungo un braccio o una gamba
  • bruciore alla schiena o agli arti
  • senso di intorpidimento o formicolio
  • difficoltà a compiere alcuni movimenti

Nei prossimi paragrafi esamineremo tutti questi sintomi nello specifico.

Male alla schiena

Può essere, come detto, localizzato (quindi solo in un punto, di solito sulla colonna vertebrale) oppure diffuso, irradiato (di solito verso un arto: tipico il caso della sciatica, o sciatalgia).

In base alla localizzazione, il fisioterapista può farsi un’idea su quale sia la struttura che causa il dolore (se il nervo, il disco, il muscolo, o altro).

Bruciore agli arti

Il bruciore è un sintomo tipicamente prodotto dal nervo che viene schiacciato (in questo caso, dall’ernia del disco).

Il più classico di questi sintomi è quello che tutti conosciamo come “sciatica”, cioè un’infiammazione del nervo sciatico (quello che va dalla zona lombare fino al piede, decorrendo nella parte posteriore dell’arto inferiore).

Non sono rare, però, anche le situazioni dove il bruciore colpisce un arto superiore. In questo caso, l’ernia sarà in zona cervicale (quindi a livello del collo) ed andrà a schiacciare uno dei tre nervi principali dell’arto superiore:

  • mediano
  • radiale
  • ulnare

Zone di bruciore diverso indicano compressioni di nervi diversi, e quindi un livello dell’ernia differente.

Diventa quindi fondamentale un’attenta valutazione fisioterapica, per capire a che livello agire e come intervenire.

Riabilitazione ernia discale dorsale
La fisioterapia manuale nel trattamento delle ernie discali prevede anche il trattamento della zona dorsale

Senso di intorpidimento o formicolio

Vale quanto detto per il bruciore: si tratta di un importante segno neurologico, che indica che il nervo è schiacciato e sta soffrendo.

Come per il bruciore, a zone diverse corrispondono nervi diversi, ed anche in questo caso possiamo individuare correttamente il livello vertebrale da trattare attraverso la valutazione fisioterapica.

Difficoltà a compiere alcuni movimenti

Questo è un sintomo più subdolo, a meno che non ci siano limitazioni davvero importanti (es: la persona che non riesce più a tirare in su la punta del piede).

Capita infatti che, in presenza di un’ernia alla schiena, la persona non si accorga di aver perso la possibilità di eseguire alcuni movimenti (ad esempio, piegare la schiena indietro o in avanti quando sta in piedi), per il semplice motivo che non sono movimenti eseguiti frequentemente durante le attività quotidiane.

La cosa importante è che il nostro corpo sia libero di muoversi, e per questo il fisioterapista specializzato nel trattamento di problematiche muscolo-scheletriche può aiutarti a recuperare tutta la libertà di movimento che ti serve, superando i problemi dati dall’ernia discale.

La riabilitazione dell'ernia discale con la fisioterapia

L’ernia del disco non sempre è di competenza chirurgica per ottenere una risoluzione. Anzi, grazie alla riabilitazione dell’ernia discale ed alla fisioterapia in particolare, si possono raggiungere degli ottimi risultati, tra cui anche la completa guarigione e la scomparsa dei sintomi.

Ci sono un sacco di esercizi che si possono fare per migliorare la sintomatologia data da un’ernia al disco.

Siccome tipologie diverse di ernia danno sintomi diversi, diventa -ancora una volta- fondamentale fare una accurata valutazione dal fisioterapista o dal medico ortopedico, in modo da indirizzare da subito il piano di trattamento verso gli esercizi più efficaci.

Ad esempio, ci sono persone con ernia lombare che stanno bene da seduti, ma che se camminano stanno male. Ci sono anche persone, che presentano quadri opposti: cioè che stanno bene camminando, o a pancia in giù, e stanno male quando sono sedute, o quando guidano.

Capire come gestire al meglio ogni situazione è fondamentale. Nella prossima parte dell’articolo ti farò alcuni esempi pratici, differenziando il paziente che ha subito un intervento chirurgico da uno che non lo ha subito (trattamento conservativo).

Dopo un intervento chirurgico per ernia del disco

Se sei stato operato di ernia discale, saprai sicuramente che in seguito all’intervento va osservato un periodo di riposo dagli sforzi e di riabilitazione fisioterapica mirata.

Gli obiettivi principali, partendo dall’immediato post intervento, sono

  • proteggere le strutture che sono state operate da movimenti dannosi (c’è una ferita, per quanto piccola, e dei tessuti che sono stati incisi e ricuciti)
  • ridurre il dolore e le posture scorrette (nei primissimi giorni)
  • mobilizzare la cicatrice (importantissimo per evitare aderenze sotto il piano della pelle)
  • riprendere ad eseguire in sicurezza alcuni movimenti basilari per le attività quotidiane (ad esempio, alzarsi e sedersi dalla sedia, sdraiarsi, ecc.)
  • guadagnare libertà di movimento, per evitare di rimanere troppo rigidi sulla schiena
  • iniziare più precocemente possibile un programma di rinforzo muscolare e di stabilità (soprattutto dei muscoli del “core”), seguito da un professionista sanitario come il fisioterapista
  • ritornare infine alle attività quotidiane complete ed eventualmente allo sport

Il percorso di riabilitazione normalmente dura 2 o 3 mesi, in base alla situazione pre-chirurgica ed alle esigenze lavorative e sportive della persona.

Va da sé che se la persona fa un lavoro pesante o pratica un’attività sportiva intensa, che richiede sollecitazioni particolari alla schiena (ad esempio, sport di salto, o running), la fase finale della riabilitazione sarà orientata verso un aumento della muscolatura di tutto il corpo, ed in particolare di quella della schiena, per far sì che i muscoli aiutino a sopportare i carichi che vengono applicati alla schiena.

Trattamento non chirurgico

Quando non è necessario ricorrere alla chirurgia?

Solitamente, quando non sono presenti i tre segni dell’esame neurologico. Questi sono

  • perdita di forza dei muscoli chiave innervati dal nervo colpito dall’ernia
  • mancanza o riduzione di sensibilità nelle parti innervate dal nervo sofferente
  • riduzione o assenza dei riflessi osteo-tendinei (quelli che si valutano con il martelletto dal dottore, per intenderci)

Se questi segni sono contenuti o assenti, possiamo procedere con il trattamento di tipo conservativo, quindi non chirurgico.

Nonostante il dolore causato dall’ernia alla schiena possa essere davvero elevato, la fisioterapia può essere risolutiva.

L’obiettivo primario di queste situazioni è quello di risolvere, nel più breve tempo possibile, la situazione di dolore. Il fisioterapista, in questi casi, si può avvalere di

  • Terapia Manuale: manovre, pressioni, mobilizzazioni specifiche che servono a migliorare la situazione a livello delle vertebre e dei muscoli
  • Posture ed esercizi: da fare in studio, e da far fare alla Persona a casa tra una seduta e l’altra. Questi aiutano a gestire soprattutto l’aspetto muscolare e fasciale
  • Altri aiuti, tra cui le terapie fisiche e l’osteopatia, ma di questo ne parlerò tra poco

Una volta gestito il dolore, il percorso diviene simile a quello di una persona operata, fatto salvo il non dover “proteggere” tessuti incisi chirurgicamente.

Si passa quindi attraverso il recupero della mobilità con esercizi specifici, lombari o cervicali, per poi andare a rinforzare la muscolatura, partendo da quella regionale (cioè se l’ernia è lombare, si lavora prima su quella zona) per poi passare ad esercizi più globali.

Se la Persona fa sport, come detto sopra, si procede infine ad un recupero sport-specifico e a vari test durante l’attività fisica.

Altri aiuti: farmaci, osteopatia e tecarterapia

Non dobbiamo dimenticare tre fattori che possono aiutare la risoluzione delle problematiche date da un’ernia alla schiena:

  • I farmaci: il supporto farmacologico viene stabilito dal medico (mai dal fisioterapista), e molte volte è di grande utilità per dare un supporto al Paziente ed al fisioterapista durante la fase iniziale, quando il dolore è molto intenso.
    A discrezione del medico, i farmaci più utilizzati in questi casi sono cortisonici, antinfiammatori (FANS) o antidolorifici.
  • L’osteopatia. E’ un approccio globale, che valuta tutta la Persona e non solo la zona in sofferenza. Il fisioterapista – osteopata è in grado, attraverso la sua valutazione, di analizzare a fondo i compensi e di individuare le cause del dolore, che possono aver portato alla comparsa dell’ernia.
  • La Tecar terapia. Tra le terapie fisiche strumentali, la Tecar terapia è la più utilizzata in questi casi. Con le sue proprietà, genera un calore terapeutico all’interno dei tessuti infiammati e dolenti, velocizzando il processo di guarigione. Sta al fisioterapista o al medico valutare la necessità di utilizzare questo strumento terapeutico, a quale potenza ed in quale modalità.

Conclusioni sulla riabilitazione dell'ernia discale

In questo articolo ti ho parlato dell’ernia del disco, spiegando quali sono le zone più colpite della schiena e quali sono i sintomi più comuni.

Ricorda che non tutte le ernie del disco vanno gestite con un intervento chirurgico, ma che la maggior parte di esse si risolvono con un trattamento conservativo fatto dal fisioterapista.

Questo trattamento prevede dei punti chiave, che sono:

  • gestione del dolore (anche attraverso l’aiuto di farmaci, tecar terapia, o osteopatia)
  • recupero del movimento corretto
  • rinforzo muscolare
  • recupero delle capacità lavorative e sport specifiche

In ogni caso, tutto il programma terapeutico va gestito a seguito di una valutazione fisioterapica, che potrà indirizzare il trattamento verso una personalizzazione dello stesso, sulla base della tua situazione specifica.

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Matteo Pini

Laureato in Fisioterapia nel 2008, si è nel tempo specializzato in Terapia Manuale e Manipolativa con un Master ed un cOMT. Negli anni ha avuto esperienza con squadre di livello quali F.C. Lugano e la pallavolo Lugano LNA Femminile. Dal 2017 è co-titolare del gruppo Fisio Salute.

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