La definizione di radicolopatia cervicale
La radicolopatia cervicale è una condizione patologica che coinvolge la radice nervosa cervicale causata da vari meccanismi infiammatori e/o compressivi.
Questa problematica si manifesta con una frequenza di 83 ogni 100.000 soggetti e nella maggior parte dei casi ha una risoluzione benigna e completa della sintomatologia.
Distinzione tra dolore radicolare e radicolopatia
Per quanto riguarda i sintomi della radicolopatia cervicale è fondamentale fare chiarezza tra dolore radicolare e radicolopatia.
Il dolore radicolare è un sintomo doloroso causato da scariche elettriche ectopiche che si generano dalla radice nervosa o dal vicino ganglio dorsale. Dal punto di vista clinico, questo sintomo ha caratteristiche neuropatiche, ossia viene descritto come urente, lancinante o come una stilettata che si dirige lungo il decorso del nervo, e nocicettive che viene percepito come profondo e abbastanza localizzato.
La radicolopatia è una vera e propria sofferenza del nervo che compromette la conduzione nervosa. Questa condizione è oggettivabile attraverso l’esecuzione dei test neurologici che andrebbero a rilevare una perdita della forza e/o della sensibilità.
Il dolore radicolare e la radicolopatia possono coesistere o presentarsi come sintomo e segno separato.
Fisiopatologia della radicolopatia cervicale
La causa più frequente della radicolopatia cervicale è riconducibile ad alterazioni degenerative strutturali della colonna cervicale. In una porzione meno frequente, questa condizione è causata da patologie a carico del disco intervertebrale (protrusioni o ernie).
Dal punto di vista fisiopatologico, la radicolopatia può essere causata da compressioni dirette sulla radice, da processi infiammatori dei tessuti limitrofi, da alterazioni della vascolarizzazione locale (ischemia) o da traumi.
Come esplicitato in precedenza, le strutture che risentono di questi processi fisiopatologici sono il ganglio dorsale, che è sensibile a stimoli meccanici e chimici, e la radice nervosa cervicale che è sensibile agli stimoli chimici e alla mancata perfusione. Questi processi possono causare edema della radice e successivamente a fibrosi causando la serie di sintomi tipici della radicolopatia.
La diagnosi della radicolopatia cervicale
La valutazione della radicolopatia cervicale parte dalla raccolta anamnestica.
Tale fase valutativa è la più importante di tutte perchè ci permette di riconoscere quelle condizioni gravi o relativamente serie che richiedono referral al medico specialista.
Parliamo delle condizioni di dolore costante, notturno ed ingravescente; di situazioni cliniche caratterizzate da segni di infezione, perdita di peso immotivata, svenimenti e segni neurologici centrali. E’ importante dire che questi segni e sintomi, conosciuti come red flags, possono nascondere patologie serie come neoplasie o malattie vascolari.
Una volta escluse le red flags, è importante indagare il sintomo doloroso che è unilaterale, notturno in fase acuta, possibilmente alleviato da posizione in flessione cervicale o con mano posizionata sopra la testa a detendere il sistema nervoso periferico dell’arto superiore. Altri segni caratteristici sono le alterazioni della sensibilità e la perdita di forza dell’arto superiore.
Una volta finita la raccolta anamnestica possiamo eseguire:
- I test della sensibilità e della forza (key muscle) per indagare l’alterazione della conduzione nervosa vera e propria.
- Una batteria di test definita come cluster di Wainner che si rivela un’ottima arma per indagare il dolore radicolare.
La batteria si compone 4 test:
- ULTTA test: di tensione neurale dell’arto superiore che riproduce il sintomo.
- Spurling test: compressione assiale in posizione di lateroflessione omolaterale che
- riproduce i sintomi (altamente specifico).
- Distraction test: applicazione di trazione al tratto cervicale che riduce il sintomo.
- Rotation test: rotazione cervicale omolaterale alla sintomatologia inferiore a 60°.
L’interpretazione dell’incrocio dei risultati dei test ci da un’idea della probabilità di essere in presenza di dolore radicolare
ULTT A e 1 test positivo 21% di probabilità
ULTT A e 2 test positivi 65% di probabilità
ULTT A e 3 test positivi 90% di probabilità
Interpretazione dei test
Prima di eseguire tutti questi test è necessario fare una precisazione: nel caso in cui il paziente riferirà un dolore severo e un’alterazione chiara e franca della forza e della sensibilità, è sconsigliato procedere con i test perché potrebbero aggravare i sintomi.
L’unica via da intraprendere è quella dell’invio urgente al medico specialista pe evitare danni nervosi irreversibili
Nel caso in cui il cluster di Wainner risulti positivo e l’esame neurologico negativo, la condizione dolorosa del paziente sottende un dolore radicolare.
Nel caso di cluster negativo ed esame neurologico positivo saremo in presenza di una radicolopatia. Qualora il deficit neurologico fosse lieve è consigliabile il referral medico per monitoraggio dei sintomi ed eventuale trattamento farmacologico.
Conclusioni sulla radicolopatia cervicale
La radicolopatia cervicale è una condizione che affligge le radici nervose del tratto cervicale.
Può essere caratterizzata dalla presenza di dolore cervicale e/o vera e propria alterazione della conduzione nervosa.
La diagnosi di tale condizione prevede una corretta raccolta anamnestica e una corretta esecuzione dell’esame oggettivo. L’esame oggettivo si avvale dei test neurologici, per indagare forza e sensibilità, e del cluster di wainner.
Nel caso in cui il soggetto presentasse una sintomatologia grave ed ingravescente con segni di perdita della funzione nervosa è fondamentale il referral d'urgenza al medico specialista.
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