L’osteopatia per neonati è una branca dell’osteopatia che si occupa di trattare tutte le problematiche che il bambino può avere fin dai primissimi giorni dopo la nascita.
Nelle primissime settimane di vita infatti, è molto comune che il piccolo soffra di problemi come difficoltà di suzione, coliche, disturbi del sonno, plagiocefalie e disfunzioni posturali.
Quando un bambino viene al mondo, in realtà possiede già tutto il potenziale per uno sviluppo armonioso e una crescita sana, ma talvolta, soprattutto in caso di parti traumatici o gravidanze complicate, si possono sviluppare tensioni e malessere.
Come tutti sappiamo, il pianto è l’unico mezzo del bambino per comunicare il suo disagio e, soprattutto quando non sta bene, può diventare complicato per il genitore riconoscerne il motivo.
In questi casi l’osteopata individua le origini del malessere del bambino e le risolve per aiutarlo a stare meglio e ridare serenità e equilibrio alla famiglia.
L’osteopatia pediatrica inoltre dà la possibilità di accompagnare il piccolo durante la sua crescita e aiutarlo a attraversare tutte le fasi dello sviluppo motorio nel migliore dei modi.
In quali casi il trattamento osteopatico neonatale è controindicato? Quali sono i rischi?
Fin dalle ultime settimane di gravidanza, viene consigliato alle mamme di rivolgersi a un osteopata per il trattamento dei loro bambini, anche a partire dai primissimi giorni di vita.
Ma quello che spesso i genitori si chiedono è se esistono particolari rischi per i piccoli in seguito a questo tipo di trattamento o se ci sono controindicazioni.
La risposta a questa domanda è che non ci sono particolari rischi o controindicazioni in quanto le tecniche osteopatiche neonatali sono tutte manovre molto delicate che vengono eseguite con estrema prudenza.
Solitamente l’osteopatia in generale è controindicata in caso di infezioni in fase acuta, tumori, fratture e patologie acute e queste condizioni valgono tanto per l’adulto quanto per il neonato.
Nel caso specifico in cui ci si rivolga a un osteopata per il trattamento di un bambino così piccolo comunque, è sicuramente consigliabile affidarsi a personale competente e con esperienza in campo pediatrico.
Il bambino infatti, soprattutto nei primissimi mesi di vita, ha la caratteristica di avere strutture ossee e muscolari molto malleabili ed elastiche, che con tecniche molto lievi e delicate è possibile “modellare” e modificare.
Il cranio, ad esempio, non ha ancora tutte le suture ossee saldate e per questo è possibile agire sulle famose “fontanelle” per trattare problematiche come la plagiocefalia o testa piatta.
Per questo motivo, se non ci si affida a personale specializzato, il rischio è che “si esageri” con l’intensità delle tecniche andando a provocare qualche tensione e fastidio nel bambino, soprattutto a livello del cranio.
Tutto questo non deve spaventare, in quanto avere un po’ di agitazione e irritabilità nelle 48 ore successive al trattamento può accadere e non è nulla di preoccupante, ma se si dovessero presentare sintomi di questo tipo anche nei giorni successivi è bene riferirlo all’osteopata in modo da proseguire il trattamento con tecniche più blande.
L’osteopatia sui neonati funziona? Quali sono i benefici? Come funziona e perché?
L’osteopatia pediatrica è molto efficace ed è in grado di apportare numerosi benefici soprattutto ai bambini più piccoli e ai neonati.
Nel primo anno di vita infatti i bambini crescono alla velocità della luce e ogni giorno affrontano grandi scoperte e cambiamenti.
Tutti questi stimoli sono importantissimi e permettono che il bambino sperimenti le varie tappe motorie e si sviluppi a livello cognitivo. Durante queste fasi però, può accadere che nel neonato si creino disfunzioni e tensioni che rendono difficoltose le sue attività della vita quotidiana.
Un parto complicato, una posizione al seno mantenuta scorrettamente, l’utilizzo prolungato di sdraiette o una scarsa stimolazione del bambino possono nel tempo provocare disfunzioni, tensioni e difficoltà nel movimento.
Se si creano questo genere di problemi a livello motorio, è facile poi che essi si ripercuotano anche su altri momenti della vita quotidiana come il sonno, l’allattamento, l’attività intestinale e il pianto.
Spesso accade così che i genitori si accorgono che il proprio figlio ha difficoltà in una di queste attività, ma non sa individuarne la causa e tutto questo crea un circolo vizioso di tensione e preoccupazioni.
L’osteopatia, in queste situazioni, può dare molti benefici perché è in grado di individuare la causa del disturbo e ridurre le disfunzioni alla base di tutte queste problematiche.
Grazie a tecniche delicate che agiscono per ridurre spasmi muscolari, rigidità articolari e tensioni membranose, l’osteopata è in grado di:
- ristabilire equilibrio posturale nel caso in cui il bambino ruoti la testa meglio da un lato rispetto a un altro, o nel caso in cui tenda a tenere il corpo sempre piegato da un lato
- migliorare la plagiocefalia, o “testa piatta” in seguito a un parto traumatico o al mantenimento prolungato della testa appoggiata al cuscino
- permettere un miglior attacco al seno riducendo le tensioni cervicali del bambino e migliorando la suzione
- ridurre frequenza e intensità di rigurgiti e coliche
- agire a livello intestinale per ripristinare il giusto ritmo
- migliorare la qualità del sonno
E come funzionano queste tecniche e perché?
Le manovre osteopatiche, così delicate e poco invasive, funzionano perché agiscono a livello di tutte quelle strutture che sono alla base di questi disturbi.
Ad esempio nel caso in cui vostro figlio soffra di reflusso e di rigurgiti frequenti, l’osteopata eseguirà numerose tecniche sul diaframma in modo da ridurre la tensione sull’esofago e permettere un fisiologico passaggio dei liquidi.
Se dovessero essere presenti problemi durante l’allattamento invece, l’osteopata tratterà il palato, la base della lingua e i muscoli del collo per migliorare la rotazione della testa, l’attacco al seno e la suzione.
Nel caso in cui siano presenti problematiche a livello del cranio, le tecniche craniali funzionano perché le suture dei piccoli non sono ancora chiuse (le famose “fontanelle”), e lavorare su di loro permette di ristabilire il corretto equilibrio delle ossa del cranio.
Spesso ad esempio, i genitori vengono messi in guardia rispetto alla plagiocefalia, o testa piatta, una condizione in cui le ossa del bimbo si sviluppano in modo anomalo in seguito a un parto difficoltoso o al mantenimento prolungato della stessa posizione mentre il piccolo dorme.
In questi casi l’osteopatia è molto efficace e, andando ad agire sulla mobilità delle fontanelle, è in grado di ristabilire il giusto equilibrio tra le ossa del cranio.
Infine esistono anche tecniche di massaggio molto lente che agiscono sul rilassamento del bambino per migliorare la qualità del sonno e l’irrequietezza.
In sintesi, l’osteopatia neonatale funziona per moltissimi problemi, come:
- problematiche posturali (torcicollo, difficoltà a ruotare la testa, rallentamento nelle tappe motorie - se fa fatica a stare a pancia in su o in giù o su un fianco)
- disfunzioni del cranio (plagiocefalia o testa piatta)
- difficoltà nell’allattamento (difficoltà di suzione, rigurgiti frequenti, agitazione al seno)
- problemi del sonno o bambini irrequieti
- disturbi digestivi: coliche frequenti,difficoltà nell’evacuazione
Come funziona il trattamento sul neonato? Cosa fa l’osteopata al neonato?
Ma quindi, di preciso, cosa fa l’osteopata al neonato durante un trattamento?
Ovviamente la risposta non è così semplice e il trattamento varia di caso in caso. L’osteopata infatti eseguirà una prima valutazione e, in base ai sintomi che il bimbo presenta, imposterà un programma di trattamento specificico.
Come dicevamo i piccoli sono in continua evoluzione e anche pochi stimoli dati nel modo corretto, possono indurre modifiche importanti sullo sviluppo motorio.
Per questo motivo il più delle volte sono sufficienti poche sedute perché il problema del bambino si risolva completamente e le tecniche pediatriche sono spesso manovre molto delicate.
Come si svolge la valutazione?
La prima seduta di osteopatia pediatrica è quella dedicata alla valutazione iniziale del problema.
Durante la prima visita infatti l’osteopata si occuperà di raccogliere dai genitori tutte le informazioni riguardanti la gravidanza, il parto e i primi periodi della vita del bambino.
Una volta terminata l’anamnesi procederà con l’osservazione del piccolo e verrà chiesto ai genitori di spogliarlo per poter valutare la postura, i riflessi e i movimenti del neonato.
Infine verranno eseguiti dei test specifici in base alla problematica riportata dai genitori, con lo scopo di capirne l’origine e definire così il percorso terapeutico.
Solitamente la prima valutazione ha una durata di 45 minuti/un’ora e si conclude con un primo inizio di trattamento e la condivisione degli obiettivi.
L’osteopata inoltre provvederà a spiegare ai genitori i prossimi step per raggiungerli e un numero indicativo di sedute necessarie per risolvere il problema.
Come si svolge solitamente il trattamento?
Una volta eseguita la prima visita e individuate le cause del problema, potrà avere inizio il vero e proprio trattamento.
Durante le varie sedute di trattamento, l’osteopata deciderà se posizionare il piccolo su un lettino o se su un tappeto a terra in base alla tipologia di problema presente.
Se si tratta ad esempio di un problema motorio, come una difficoltà a ruotare la testa o a mantenere la posizione seduta o a rotolarsi da pancia sopra a pancia sotto, l’osteopata imposterà una seduta in cui, attraverso il gioco, aiuterà il bambino a rilassare i muscoli tesi e reclutare quelli più deboli.
Nel caso in cui ci si trovi invece di fronte a problematiche più delicate, come le coliche, il reflusso, l’insonnia o la plagiocefalia, la seduta avverrà principalmente con il piccolo steso sul lettino.
In questi casi l’osteopata andrà a eseguire delle manovre molto delicate e assolutamente indolori e si appoggerà all’aiuto dei genitori per dare sicurezza al bambino e farlo sentire tranquillo.
Quali sono le manovre più comuni?
Le tecniche che più spesso vengono eseguite sono molto delicate e sono pressioni e massaggi a livello di:
- testa e mandibola per problemi di deglutizione e suzione
- collo e schiena per problemi di attacco al seno
- testa per problemi di plagiocefalia
- testa e diaframma per problemi del sonno e di agitazione
- diaframma e esofago per reflusso
- diaframma e intestino per le coliche
- colonna vertebrale in caso di le difficoltà nelle tappe motorie
Un’altra domanda che viene fatta molto spesso è “l’osteopata farà scrocchiare le ossa del piccolo?”
E’ possibile che vengano eseguite manovre dette “thrust” quando sono presenti disfunzioni strutturali a livello della colonna vertebrale.
La cosa non deve spaventare, sono manovre molto veloci e vengono fatte sempre in sicurezza e con delicatezza e il bambino non sentirà alcun dolore.
Le sedute di osteopatia neonatale infatti vengono eseguite senza che venga provocato alcun dolore e potrebbe essere richiesta la partecipazione del genitore per intrattenere il piccolo e far vivere nel modo più sereno possibile il trattamento.
E’ importante infatti che il bimbo sia sereno perché non si creino tensioni e che al piccolo non rimanga la paura del trattamento, ma diventi invece un momento piacevole, di benessere e di contatto con il suo corpo.
Generalmente il trattamento dura circa 30/45 minuti e in media vengono eseguite 5/6 sedute, ma si tratta ovviamente solo di numeri indicativi in quanto, in base alla problematica, possono servirne solo 3 come anche 10.
L’osteopata può insegnare degli esercizi da far fare al neonato guidato dal genitore?
Per risolvere i problemi dei propri piccoli, è importante che venga fatto un buon lavoro di squadra.
Infatti, se alle tecniche dell’osteopata si aggiunge l’impegno quotidiano dei genitori, i risultati saranno sicuramente migliori e più immediati.
Per questo motivo, al termine delle sedute di trattamento, l’osteopata potrebbe valutare utile mostrare e insegnare ai genitori degli esercizi da svolgere a casa con i propri figli.
Grazie a semplici indicazioni e all’inserimento di momenti di gioco pensati “ad hoc” per il problema del proprio piccolo, sarà possibile ridurre i tempi di guarigione e migliorare il benessere del bambino.
Soprattutto in caso di difficoltà nei movimenti infatti, come la rotazione della testa o il rotolamento su un fianco o a pancia in giù, l’osteopata potrà insegnare degli esercizi da eseguire a casa o delle attenzioni da prestare nella quotidianità.
Grazie all’utilizzo di tappeti, specchi, sonagli e giochi con colori che creano contrasto è possibile aiutare il piccolo a seguire degli stimoli e muoversi nel modo corretto, stimolando i muscoli più deboli e rilassando quelli più tesi.
Questi esercizi,che di fatto si traducono per il bambino in momenti di gioco, sono molto utili per le difficoltà dell’allattamento e per lo sviluppo delle tappe motorie (come il rotolamento, l’orologio, lo strisciare, la posizione seduta, il gattonamento e la stazione eretta), essenziali per la crescita del bambino e per la sua coordinazione.
Come si trattano e quali sono le diverse problematiche in neonati di 2, 3, 6 e 9 mesi?
Quando si parla di osteopatia pediatrica spesso ci si riferisce al neonato riferendosi in generale di tutti i bambini che stanno vivendo il primo anno di vita.
In realtà si tratta di una generalizzazione molto sommaria, in quanto ad esempio esistono moltissime differenza tra un bambino di 3 mesi e uno di un anno.
Nel primo anno di vita infatti, il bambino scopre, sperimenta e impara un numero elevatissimo di cose, che spaziano dall’alimentazione, al movimento e allo sviluppo del linguaggio.
Ogni cambiamento è una tappa molto importante e ogni mese i genitori partecipano con stupore alla crescita del proprio piccolo.
Vediamo insieme quali sono queste tappe,concentrandoci in particolare sui momenti di cambiamento più importanti come il 2, 3, 6 e 9 mese.
Il neonato a 2 mesi
A 2 mesi il bambino entra in contatto con il mondo e inizia a abituarsi all’idea di essere fuori dalla pancia della mamma. Diventa più regolare con il sonno e con le poppate, resta sveglio molto più a lungo e inizia a sorridere. ed è in grado di controllare il suo corpo sdraiato su un piano sia a pancia in su che a pancia in giù.
In questa fase è importante che sia in grado di ruotare la testa da una parte e dall’altra quando è a pancia in su e che la ruoti di 45 gradi quando è a pancia sotto.
Inizia a sostenere un po’ meglio la testa anche se solo alla fine del terzo mese riuscirà a tenerla eretta.
Tutti questi movimenti e queste competenze sono importanti per vivere al meglio l’allattamento e favorire la posizione più corretta per lo stimolo della suzione.
I problemi più frequenti in questo periodo infatti sono la presenza di coliche, il reflusso, i frequenti rigurgiti e le difficoltà nell’allattamento. Spesso tutte queste problematiche sono conseguenza della scarsa capacità di rotazione del capo del neonato e con qualche semplice intervento osteopatico è possibile risolvere completamente le disfunzioni che stanno alla base di questi disturbi.
In questo periodo inoltre, se il bimbo fatica a ruotare la testa, si può andare incontro allo sviluppo della plagiocefalia, detta anche “testa piatta”.
Grazie alle tecniche craniali osteopatiche, è possibile trattare tempestivamente e risolvere completamente questo tipo di deformazione della testa.
Il neonato a 3 mesi
A 3 mesi il piccolo inizia a socializzare, sorride e vocalizza con gli estranei e inizia a comunicare con lo sguardo e i movimenti del capo. Il pianto non è più il mezzo di comunicazione principale e a questa età potrebbe piangere al massimo per un'ora al giorno.
In questo periodo migliora notevolmente il controllo della testa, il bimbo mostra attenzione verso gli oggetti colorati e in movimento e inizia a afferrarli con le mani per qualche secondo.
Per promuovere lo sviluppo del movimento, è consigliabile stimolare le abilità motorie del piccolo distendendolo "a pancia sotto" e, sotto la vostra stretta osservazione, intrattenendolo con giochi o carillon.
Da questa posizione il piccolo è portato naturalmente a tenere alzata la testa, rinforzando così i muscoli del collo.
In questo periodo infatti le difficoltà più frequenti sono :
- il mantenimento della posizione prona
- la capacità di ruotare la testa a pancia in su e a pancia in giù
- la presenza di coliche
- la fatica degli occhi a convergere (fino a 7-8 mesi i bambini possono sembrare con gli occhi strabici per la fisiologica immaturità muscolare)
Grazie all’osteopatia neonatale è possibile sviluppare la capacità del piccolo di controllare la sua testa e ridurre tutte le tensioni e rigidità che gli rendono difficile il mantenimento della posizione a pancia sotto o sul fianco.
In caso di coliche,rigurgiti e reflusso frequenti, l’osteopata è in grado di eseguire alcune tecniche viscerali (link card tecniche viscerali) molto delicate che permetteranno la risoluzione completa di queste problematiche.
Il bambino a 6 mesi
Intorno ai 6 mesi, il piccolo inizia a stare seduto senza appoggio, dapprima solo per alcuni istanti e piegato in avanti poi, dopo innumerevoli tentativi, finalmente da solo. È una conquista molto importante: gli permette di osservare e interagire con il mondo da una nuova prospettiva.
A sei mesi infatti il bambino partecipa sempre di più all’ambiente che lo circonda, sorride spontaneamente se contento o protesta se gli viene tolto un gioco dalla mano.
Inizia a scegliere gli oggetti che preferisce e a afferrarli con entrambe le mani. In questa fase non ha ancora una preferenza di lato in quanto diventerà destrimane o mancino dopo l’anno di vita.
Gli piace andare a spasso e guardare il mondo intorno a lui e, nei momenti di gioco, comincia a muoversi e ha bisogno di spazi ampi, morbidi e sicuri.
La posizione seduta permette l’inizio di un altro cambiamento molto importante, ovvero l’inizio dello svezzamento.
In questo periodo infatti inizia il meraviglioso percorso alla scoperta del mondo degli alimenti e con esso il piccolo sperimenta nuovi sapori, stimola il gusto e conosce novità importanti per la sua crescita.
A sei mesi quindi i cambiamenti sono tanti e le difficoltà che ci possono essere sono:
- fatica nel rotolamento da pancia in su a pancia sotto
- difficoltà nel mantenimento della posizione seduta e del controllo del tronco e della testa
- stitichezza conseguente all’inizio dello svezzamento
In tutti questi casi l’osteopata può essere di aiuto al bambino grazie a tecniche viscerali, craniali e strutturali e insegnare ai genitori qualche esercizio utile da eseguire nei momenti di gioco.
Il bambino a 9 mesi
A 9 mesi il bambino è capace di passare dalla posizione sdraiata a quella seduta e, rotolando, dalla posizione a pancia sotto a quella a pancia sopra.
Ora il suo interesse principale è quello di esplorare l’ambiente circostante e per farlo è in grado di strisciare e gattonare.
Arriva in molti posti che prima non riusciva a raggiungere e può anche alzarsi in piedi, seppur con difficoltà nel mantenere l’equilibrio. Utilizza ogni possibile appoggio per aggrapparsi e tirarsi su e protesterà con forza se cercate di impedirglielo.
Quando è seduto afferra i giocattoli, li lancia e li va a recuperare e inizia a giocare interagendo con gli altri.
Il suo sguardo è più presente, comunica con gli occhi ma anche con la voce e saluta gli altri con la mano.
Spesso si pensa che saltare la tappa del gattonamento e passare direttamente al camino non abbia nessuna importanza dal punto di vista motorio, della coordinazione e dello sviluppo cognitivo, ma non è così. Il gattonamento prepara e allena il bambino alla sua futura coordinazione e permette la formazione delle curve fisiologiche a livello della schiena.
Per questo motivo, l’osteopatia ha l’obiettivo di aiutare i bambini attorno ai 9-10 mesi a sviluppare questo tipo di movimento attraverso tecniche e esercizi specifici.
Quando bisogna ed è meglio portare il neonato dall’osteopata?
Una domanda che spesso i futuri genitori si fanno è quando e in quali casi sia meglio portare il neonato dall’osteopata.
Spesso ad esempio, si pensa che portarlo nei primi giorni di vita possa essere pericoloso o rischioso, o che vada portato solo nel caso di problematiche evidenti e urgenti.
In realtà l'osteopatia è molto consigliata a tutti i bambini sin dai primissimi giorni di vita ed è molto efficace e utile anche a scopo preventivo.
L’osteopatia, infatti, può agire per ridurre delle tensioni che sono presenti nel bambino, ma che ancora non si sono manifestate e che se ignorate nel tempo possono provocare dei sintomi e delle problematiche nel futuro.
Per questo motivo, la seduta di osteopatia è consigliata in gravidanza, nel post parto (sia per la donna che per il bambino) e nei primissimi mesi di vita, in particolare in quelli dove il piccolo va incontro a scatti di crescita e alla scoperto di nuovi movimenti come il secondo,il terzo, il sesto e il nono mese.
Fortunatamente un numero sempre crescente di ginecologi e ostetriche consigliano l’osteopatia per la mamma e il suo futuro bambino fin dai primi mesi di gravidanza.
Durante i nove mesi di gestazione infatti, e soprattutto nelle ultime settimane, il piccolo potrebbe assumere posizioni per lunghi periodi e andare incontro all’instaurarsi di tensioni e rigidità.
Anche il parto è un momento molto delicato, e se il travaglio si rivela lungo e difficoltoso, il piccolo può trovarsi a dover mantenere posizioni scorrette per lungo tempo e sotto sforzo.
Per questo motivo è consigliabile eseguire una seduta osteopatica di controllo nelle primi mesi di vita, in modo da eliminare fin da subito ogni possibile fonte di tensione e problematica futura.
In particolare, si consiglia di prestare maggiore attenzione e prenotare l’appuntamento durante le prime settimane in caso di:
- parti dismaturi
- parti gemellari
- parti distocici (forcipe, ventosa, TC, parto podalico, parto precipitoso, distacco intempestivo di placenta ecc.)
- parti da madri con gestosi
- parti da gravidanze a rischio
- neonati macrosomici (madri diabetiche)
- ittero neonatale
- parti con liquido amniotico tinto o con infezioni in atto
Quali sono i problemi comunemente trattati dall’osteopatia neonatale?
Ma quindi, in sintesi, quali sono i problemi più comunemente trattati dall’osteopata neonatale?
In generale, l’obiettivo dell’osteopatia pediatrica è quello di evidenziare in modo precoce il sospetto di un possibile disturbo dello sviluppo e intervenire tempestivamente con tecniche specifiche per facilitare lo sviluppo psicomotorio del bambino e prevenire problematiche nel futuro.
In particolare, si occupa di risolvere disturbi e disfunzioni come:
- difficoltà nella suzione
- tensione e pianto durante il cambio del pannolino e durante il bagnetto
- difficoltà nell’allattamento
- scarsa attività e difficoltà nei movimenti
- scarsa attenzione agli stimoli affettivi (non orienta lo sguardo, non guarda) e scarsa iniziativa psicomotoria (bambino mangia e dorme)
- mantenimento del capo sempre da un lato
- strabismo accentuato che si prolunga nel tempo
- rigidità a braccia e gambe
- difficoltà a dormire e irritabilità
- rigurgiti e vomito frequenti e non motivati
- coliche e stitichezza
- plagiocefalia o testa piatta
- sensazione che non sia bambino “sereno”
Vediamo ora nel dettaglio come può l’osteopatia essere di aiuto nella gestione dei disturbi più frequenti e perché.
Reflusso e reflusso silente
Il reflusso del neonato è un fenomeno che si verifica nei primissimi mesi di vita e che consiste nella risalita verso l'esofago del cibo presente a livello gastrico (cioè nello stomaco)
Questo avviene perché il cardias, ovvero la valvola presente tra esofago e stomaco che nell’adulto funge da barriera, è ancora immaturo e poco funzionale.
Per questo motivo è un fenomeno molto comune nel neonato, ma se avviene molto di frequente può essere fastidioso e causare rallentamento della crescita, irrequietezza o pianti frequenti.
Grazie alle tecniche viscerali osteopatiche è possibile andare a ridurre le tensioni presenti a livello di questa barriera e ridurre notevolmente la frequenza e l’intensità del reflusso.
Problemi del sonno
La mancanza di ore di sonno è sicuramente uno dei fattori che spaventa di più i futuri genitori e, in effetti, quello che complica di più la gestione della quotidianità e l’equilibrio familiare con i nuovi arrivati.
Ma perché si sentono sempre storie così diverse riguardo le ore di sonno dei propri figli?
Alcuni raccontano di aver dormito fin dalle prime notti, altri che i loro piccoli non hanno chiuso occhio per tutto il primo anno di vita, se non oltre. Ma allora chi dei due sta mentendo?
Ovviamente nessuno. Il punto è che il sonno del bambino è molto differente da quello dell’adulto e questo dipende da moltissimi fattori che variano da individuo a individuo.
Alcuni sono del tutto fisiologici, come la mancanza di un ritmo circadiano nei primi tre mesi di vita o il bisogno frequente di mangiare e di contatto con la mamma.
Altri invece,come le coliche,uno stato di irrequietezza costante e i frequenti rigurgiti, sono fattori che con poche accortezze e qualche trattamento osteopatico si possono migliorare.
Grazie alle tecniche viscerali e a quelle craniali, infatti, è possibile agire sul sistema neurovegativo, ovvero su tutto quel meccanismo che ha il compito di regolare il buon funzionamento dei visceri e lo stato di stress/rilassamento del corpo del nostro piccolo.
L’equilibrio intestinale e un buono stato di rilassamento generale infatti, influiscono in modo positivo sulla qualità del sonno e rendono così possibile un riposo migliore per bambini e genitori.
Coliche e coliche gassose
Le coliche sono un problema molto comune e spesso molto temuto dai genitori per i pianti disperati e inconsolabili, spesso al calar della sera, che ne conseguono e sconvolgono la tranquillità della casa.
Questo disturbo è riconoscibile infatti proprio per il pianto spesso continuo e difficile da placare, capace di far sentire impotenti e disarmati.
Quali sono infatti i sintomi più comuni in caso di coliche?
- crisi di pianto prolungate e particolarmente intense
- il bambino diventa rosso in viso per lo sforzo del pianto
- il neonato tende a piegare le gambe verso il petto
- l’addome è rigido e talvolta gonfio
- il piccolo inarca la schiena o stringe i pugni
Se ci si trova davanti a tutto questo per più giorni a settimana, molto probabilmente il proprio piccolo soffre di coliche, ovvero di un accumulo di aria nell’intestino che provoca dolore e, di conseguenza, le crisi di pianto.
Le cause di questa problematica possono essere molteplici:
- l’immaturità dell’intestino del neonato nei primi mesi di vita
- la presenza di aria dovuta a un attacco scorretto durante l’allattamento
- la stitichezza
- un’ intolleranza al lattosio
- l’ansia di mamma e papà che si ripercuote sul piccolo
L’osteopatia cosa c'entra quindi con tutto questo e come può essere un aiuto?
Grazie a tecniche viscerali, l’osteopata può essere d’aiuto a ripristinare la fisiologia dell’intestino agendo su tutte queste cause.
Grazie a tecniche specifiche infatti è possibile:
- favorire un corretto attacco durante l’allattamento
- diminuire la tensione e l’aria presenti nella pancia
- ridurre la stitichezza
Andando a eliminare queste cause, è possibile migliorare notevolmente la frequenza, la durata e l’intensità delle coliche, restituendo quindi al piccolo un po’ di serenità e benessere generale.
Stitichezza dischezia o in generale “problemi della cacca”
Spesso si sente dire che i neonati soffrono di stitichezza, dischezia o in generale di diversi problemi legati alla cacca.
Ma cosa si intende di preciso per stitichezza nei neonati?
La stitichezza consiste nel rallentamento delle funzioni intestinali, con emissione ritardata o difficoltosa delle feci. Ma per essere precisi in realtà, quando i bambini sono così piccoli il problema non è una vera e propria stitichezza, ma piuttosto una “dischezia”, ovvero la mancata coordinazione tra la spinta e il rilasciamento dello sfintere anale. In poche parole, il problema nasce dal fatto che il neonato non ha ancora imparato a spingere o controllare i suoi stimoli e questo gli provoca un blocco e un dolore a livello dell’intestino.
In casi come questi le tecniche viscerali osteopatiche sono veramente efficaci e permettono di ottenere un miglioramento anche in poche sedute.
L’osteopata inoltre potrà insegnare ai genitori delle tecniche di massaggio specifiche che, agendo direttamente sull’apparato digerente, permettono un migliore funzionamento dell’intestino.
Problemi a testa/cranio (plagiocefalia/testa piatta)
La plagiocefalia posturale, o testa piatta, è una malformazione del cranio del lattante che si va a creare nei primi mesi di vita per diversi motivi come una posizione a pancia in su mantenuta per lunghi periodi o un trauma compressivo da parto.
Nella maggior parte dei casi infatti la plagiocefalia è provocata dalla posizione in cui il neonato viene mantenuto quando dorme durante i primi mesi di vita.
Da quando infatti, diciotto anni fa, l'Accademia Americana di Pediatria si è fatta avanti con le raccomandazioni per ridurre il rischio della tanto temuta Sindrome della Morte in Culla (SIDS), dando indicazioni su come posizionare il lattante nei primi mesi di vita durante la nanna, sono diminuiti i casi di Morte in Culla ma sono aumentati quelli di plagiocefalia posturale che determina la testolina piatta.
Dormire sempre in posizione supina, infatti, riduce il rischio di SIDS ma favorisce notevolmente la formazione della “testa piatta”.
Un altro fattore che predispone a questo tipo di deformazione è l’instaurarsi di compressioni a livello della testa durante il passaggio del piccolo nel canale del parto.
In caso di parti lunghi e complicati, in cui il travaglio si è prolungato per molte ore o la testa del bambino non era nella posizione più comoda per uscire, spesso si possono creare delle compressioni che vanno a deformare lievemente la testa del neonato.
Questa deformazione è possibile perché le ossa del cranio nei primi mesi di vita sono ancora molto malleabili e non consolidate, ma questo non deve spaventare.
L’elasticità di queste strutture infatti rende possibile il trattamento e la risoluzione di questa problematica.
Grazie a tecniche craniali specifiche infatti, l’osteopata è in grado di agire a livello della plagiocefalia e risolvere la deformità, ripristinando la fisiologia e eliminando le varie asimmetrie.
Problemi di occlusione e difficoltà di suzione
Nel bimbo di pochi mesi la suzione è tutto: attraverso la bocca infatti per il piccolo è possibile mangiare, esplorare il mondo, consolarsi, rispondere al bisogno di contatto fondamentale per costruire la relazione con sé e con gli altri.
Talvolta però, è possibile che per il neonato la suzione risulti complicata e questo viene notato il più delle volte per una inspiegabile difficoltà durante l’allattamento.
Infatti, se sono presenti asimmetrie posturali, alterazioni muscolari o problematiche alla lingua come un frenulo corto, si possono instaurare nel tempo problemi di malocclusione, difficoltà nella deglutizione e nella suzione.
Per malocclusione si intende una condizione in cui i denti dell’arcata superiore non coincidono perfettamente con quelli dell’arcata inferiore quando la bocca rimane chiusa.
Tutte queste problematiche possono instaurarsi nel primo anno di vita e essere conseguenza di:
- posizioni scorrette mantenute a lungo nell’utero
- parto difficoltoso con compressioni durante il passaggio nel canale del bacino
- presenza di alterazioni posturali come il torcicollo miogeno o in casi rari scoliosi infantile
- difficoltà nell’attacco al seno
- utilizzo prolungato di ciuccio o dito in bocca
Agendo su tutti questi fattori l’osteopata può aiutare il piccolo a ridurre le tensioni che stanno alla base di questi problemi e migliorare da subito la qualità della vita del neonato.
Torcicollo miogeno
Il torcicollo miogeno è una patologia abbastanza frequente nei neonati caratterizzata da un accorciamento dei muscoli di un lato del collo.
A causa di questo accorciamento il bambino non è in grado di ruotare la testa dal lato dello spasmo muscolare e assume quindi una tipica postura asimmetrica, con il capo sempre girato dalla parte opposta alla contrazione.
Questo avviene perché lo sternocleidomastoideo, un potente muscolo posto al lato del collo che collega il cranio alla clavicola e allo sterno, è retratto, ovvero accorciato.
Se non trattato subito questa importante problematica muscolare può provocare diverse complicanze come:
- difficoltà nell’allattamento
- rigurgiti frequenti
- reflusso gastroesofageo
- coliche
- problematiche posturali e scoliosi cervicodorsale
Ma quali sono le cause alla base di questo disturbo?
La risposta non è ancora chiara ma sembra che posizioni mantenute a lungo all’interno dell’utero o trauma compressivi da parto, possano provocare asimmetrie posturali come il torcicollo miogeno.
In casi come questi è consigliabile agire il prima possibile con interventi osteopatici che, grazie alle tecniche strutturali, sono in grado di ridurre lo spasmo muscolare e ripristinare la corretta simmetria posturale del piccolo.
Displasia dell’anca
Un’altra problematica abbastanza comune nei neonati e sempre indagata dai neonatologi a quaranta giorni dalla nascita, è la displasia d’anca.
Per displasia congenita dell'anca (DCA), si intende una lussazione di questa articolazione causata dal fatto che l'anatomia dell’anca non si è instaurata correttamente.
La testa del femore infatti non risulta essere collocata nella posizione corretta e quindi si può dislocare con facilità.
In occasione della prima visita in ospedale subito dopo la nascita, e nelle visite di controllo successive, il pediatra verifica la presenza di eventuali segni di displasia dell’anca.
Il pediatra controlla infatti la motilità delle articolazioni, spostando le gambe del bambino in diverse posizioni per verificare che tutto sia a posto con una manovra detta manovra di Ortolani-Barlow.
Tuttavia, i casi lievi di displasia dell’anca possono essere difficili da identificare in questo modo e per questo motivo è previsto uno screening ecografico delle anche a quaranta giorni dal parto.
L’ecografia alle anche è un semplice e non è assolutamente invasivo per il bambino.
Nel caso in cui venga rilevata una displasia, il trattamento avviene attraverso l’utilizzo di un tutore morbido o divaricatore che deve essere mantenuto nel tempo.
Questo tutore ha lo scopo di tenere saldamente la testa del femore centrata nel suo spazio, permettendo il corretto sviluppo dell’articolazione.
Non è sicuramente un trattamento semplice da sopportare soprattutto per la sensibilità dei genitori, ma per il bambino risulta in realtà indolore e è fondamentale per la prevenzione di patologie future.
In questi casi l’osteopata è importante per aiutare fin da subito a mantenere il tutore senza che si sviluppino tensioni muscolari o rigidità e può essere un ottimo supporto nell’accompagnare il piccolo durante lo sviluppo delle varie tappe motorie che, con questo divaricatore, possono risultare più difficoltose.
Ernia ombelicale
Per ernia ombelicale si intende lo sviluppo di una protrusione addominale a livello della cicatrice ombelicale. In altri termini, si tratta di un vero e proprio rigonfiamento verso l'esterno della parete addominale o di una parte di un organo attraverso l'ombelico.
Nel bambino piccolo, l'ernia ombelicale è frequente e non è nulla di preoccupante.
Si tratta di una problematica causata da un difetto di chiusura della parete addominale dopo la caduta del cordone ombelicale.
Se infatti dopo la nascita, quando l’ombelico si chiude, i muscoli non si uniscono perfettamente nella linea mediana dell'addome, è possibile che il bambino manifesti questo tipo di ernia.
Ma quali sono i sintomi che il neonato può avvertire in questi casi?
Il dolore può essere un sintomo presente, sempre accompagnato da gonfiore evidente e bruciore localizzato.
Alcuni bambini inoltre possono soffrire anche alcuni disturbi intestinali e digestivi.
L’ernia ombelicale non deve preoccupare in quanto si risolve spontaneamente con la crescita del bambino, ma per ridurre i sintomi e la comparsa di complicanze o alterazioni future l’osteopata è sicuramente un valido supporto.
Cosa fare se il neonato è agitato,nervoso o irrequieto dopo il trattamento con l’osteopata?
Nel momento in cui un neonato vive un disagio o un fastidio, il pianto è l’unico mezzo a sua disposizione per comunicarlo.
Quando si trovano di fronte a pianti inconsolabili o di cui non comprendono la causa,i genitori, non potendo sapere dal figlio “come va”, cercano segnali che possano guidarli nel capire la fonte del problema e spesso si genera ansia e stress.
E’ importante allora essere informati e consapevoli del fatto che nei giorni successivi alla seduta osteopatica, il piccolo potrebbe essere più irrequieto del solito e aver bisogno di più coccole, contatto e tranquillità.
Di fronte a tutto questo non bisogna spaventarsi e sapere che è del tutto normale.
Infatti, così come un adulto sottoposto a trattamento il giorno dopo è indolenzito e sente “che qualcosa è cambiato”, o così come un bambino il giorno dopo a un vaccino ci sembra infastidito e talvolta presenta anche qualche sintomo, allo stesso modo la seduta di osteopatia ha bisogno di un po’ di tempo per agire e essere risolutiva.
Il trattamento osteopatico neonatale infatti, ha bisogno di tempo perchè il corpo del piccolino si adatti al nuovo equilibrio.
Questo nuovo equilibrio inoltre può creare fastidi a livello muscolare o rendere possibili al bambino dei movimenti che prima non venivano sperimentati e che ora possono stancare maggiormente.
Se quindi il bambino si mostra agitato irrequieto o irritabile nelle prime 48/72 ore seguenti al trattamento, non bisogna preoccuparsi e bisogna accogliere queste sensazioni del piccolo consolandolo con un po’ di coccole, contatto e comprensione.
Nel caso in cui invece il bambino dovesse esprimere disagio per la settimana successiva in modo inconsolabile, è consigliabile a questo punto approfondire la situazione e chiedere il parere dell’osteopata.
L’ esperienza di un neonato di 4 mesi trattato dall’osteopata
Come dicevamo,l’osteopatia per neonati si occupa di trattare tutte le problematiche che il bambino può avere fin dai primissimi giorni dopo la nascita.
Per citare un esempio concreto di come l’osteopatia possa essere la soluzione per le problematiche dei più piccoli, vorremmo anche raccontarvi l’esperienza di Lorenzo, un piccolo paziente che abbiamo trattato.
I suoi genitori avevano notato che dopo il primo mese di vita Lorenzo aveva la testa piatta posteriormente. Dopo un consulto pediatrico, il medico gli consigliò di rivolgersi a un osteopata, e così Lorenzo e i suoi genitori sono arrivati a Fisio Salute.
Durante la parte iniziale della prima visita, è stato chiesto ai genitori di raccontare le dinamiche del parto, indagando se è stato naturale o cesareo e se ci sono state complicazioni per la madre o il bambino.
In seguito, si è parlato dell’andamento dei primi giorni, delle abitudini e dei comportamenti di Lorenzo. Nel caso di plagiocefalia infatti, è importante non tenere troppo tempo il bambino a pancia in su, poiché spesso è proprio questa posizione mantenuta a creare troppa pressione sempre sulla stessa parte (posteriore) del capo.
Dopo queste valutazioni, è cominciata la fase di trattamento di Lorenzo: con un gentile appoggio sul capo, l’osteopata ha valutato la presenza o meno di limitazioni di movimento e di disfunzioni nella mobilità delle fasce muscolari.
La mamma di Lorenzo, o chiunque lo accompagni, è stata al fianco del piccolo per tutto il trattamento, per aiutarlo a mantenere la calma e a fargli percepire la vicinanza di una figura a lui familiare.
Spesso grazie alla distrazione della mamma con qualche giocattolo, il bambino si diverte e l’osteopata ha la possibilità di valutare la sua responsività agli stimoli.
Lorenzo aveva delle importanti retrazioni muscolari del collo e nella regione subito sotto all’occipite. Questa disfunzione è stata trattata e risolte nelle prime 2-3 sedute!
È veramente importante agire il più precocemente possibile perché, grazie alla capacità di cambiare dell’organismo del neonato, basta veramente poco per migliorare queste disfunzioni.
A distanza di 4 trattamenti infatti, la forma della testa era già migliorata e dando le indicazioni specifiche ai genitori su come stimolare e gestire correttamente Lorenzo a casa, i risultati sono migliorati notevolmente.
Non solo: Lorenzo presentava anche delle restrizioni nel torace, che limitavano la sua capacità di ruotare il capo ma anche leggermente la sua respirazione. L’intervento precoce ha permesso con una seduta soltanto di armonizzare la sua funzionalità toracica, così che potesse respirare subito meglio.
Durante il percorso di trattamento, il vostro piccolo verrà preso in carico globalmente analizzando ogni possibile fastidio, anche se non direttamente correlato con il problema principale del piccolo.
Nel caso di Lorenzo ad esempio, pur essendosi presentato per un problema di plagiocefalia, nel corso delle prime sedute ha avuto anche delle difficoltà a scaricarsi. Con un trattamento dell’addome si è sbloccato in pochissimo tempo, evitando così medicinali o giorni di malessere.
Ora Lorenzo ha raggiunto buoni risultati per la sua testa piatta, ma ogni tanto si ripresenta a Fisio Salute per un trattamento osteopatico di controllo, poichè i suoi genitori hanno capito quanto importante sia correggere precocemente le disfunzioni e fare un check-up completo periodico.
L’osteopatia può aiutare un bambino nato prematuro? Per cosa? In che modo?
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità ogni anno circa 15 milioni di bambini nascono prematuramente, di cui il 5,2% prima delle 28 settimane.
Per neonato prematuro si intende un bambino partorito prima di 37 settimane di gestazione. A seconda di quando è nato, il neonato prematuro possiede organi immaturi, che potrebbero non essere pronti per funzionare fuori dall’utero.
Dal momento che molti organi non sono pronti, i neonati prematuri possono avere difficoltà respiratorie e di alimentazione e essere soggetti a emorragie cerebrali, infezioni e altri problemi.
In questi casi, i trattamenti osteopatici neonatali si sono rivelati molto preziosi e numerose ricerche, già pubblicate o in corso, supportano l’intervento precoce come valido aiuto.
Anche in alcune situazioni critiche dei primissimi giorni, come per esempio il miglioramento della saturazione e il contenimento del battito cardiaco che può essere molto alto, l’osteopatia si è dimostrata infatti molto efficace e di aiuto.
In particolare, tra i dati scientifici gli studi più recenti hanno evidenziato:
- riduzione dei giorni di degenza dei bambini nati prematuri,
- Una maggiore velocità nel passaggio da allattamento artificiale ad allattamento materno rispetto ai bimbi non trattati.
I bambini nati con una forte prematurità, quindi prima delle 28 settimane, trascorrono le loro prime settimane di vita spesso addormentati e con pochi movimenti. Da questo stato di assopimento, ne consegue il più delle volte una difficoltà nell’allattamento e quindi un rallentamento della crescita che ne aumenta lo stato di assopimento.
Per rompere questo circolo vizioso, il trattamento manipolativo osteopatico fornisce un valido ausilio clinico e assistenziale, dando la possibilità alla mamma di essere supportata per tutta la fase dell’allattamento, e aiutando il piccolo nello sviluppo dei movimenti.
Quanto costa portare un neonato dall’osteopata?
Abbiamo visto qual è l’obiettivo dell'osteopatia neonatale e come viene eseguita. Ma qual è il prezzo di una prima visita e dei trattamenti osteopatici successivi?
La risposta è che non esiste un prezzo standard e universale, ma molto dipende dalla città, dalle strutture in cui l’osteopata opera, dal curriculum del professionista al quale ci si rivolge e molti altri fattori.
Generalmente la prima visita ha una durata maggiore rispetto ai trattamenti successivi e si tratta di un momento cruciale per comprendere la problematica del bambino e impostare il trattamento.
Per questo motivo spesso la prima visita ha un costo maggiore rispetto a quelle delle sedute standard.
Di solito la prima visita osteopatica ha una durata di un’ora e il prezzo varia tra i 60 e i 90 euro, mentre le sedute successive durano 45 minuti e il costo si aggira tra i 50 e gli 80 euro.
Purtroppo, ad oggi l’osteopatia non è ancora detraibile tramite il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Nonostante a livello legislativo da alcuni anni sia stata riconosciuta la professione dell’osteopata in Italia, ancora il percorso di riconoscimento non è completo e il SSN ancora non rimborsa le sedute osteopatiche.
Purtroppo sappiamo quanto la macchina burocratica che sta dietro a questi procedimenti sia lenta, ma fortunatamente esistono alcune assicurazioni private come Metasalute, che in alcuni pacchetti riconoscono rimborsi per le fatture osteopatiche.
Per cui il nostro consiglio è…verificate con la vostra assicurazione se potete ottenere rimborsi parziali o totali privati!
Ciò che alla fine conta sapere, è che vale la pena investire parte del proprio tempo per un controllo osteopatico nei primi mesi di vita.
Si tratta infatti di un semplice passo che, se eseguito subito, può permettere risolvere alla radice problematiche e evitare fastidi e disturbi nel futuro del bambino.
Conclusioni
L’osteopatia per neonati è una branca dell’osteopatia che si occupa di trattare tutte le problematiche che il bambino può avere fin dai primissimi giorni dopo la nascita.
Nel primo anno di vita infatti i bambini crescono alla velocità della luce e ogni giorno affrontano grandi scoperte e cambiamenti.
Durante queste fasi però, può accadere che nel neonato si creino disfunzioni e tensioni che rendono difficoltose le sue attività della vita quotidiana.
L’osteopatia, in queste situazioni, può dare molti benefici perché è in grado di individuare la causa del disturbo e ridurre le disfunzioni alla base di tutte queste problematiche.
la seduta di osteopatia è consigliata in gravidanza, nel post parto (sia per la donna che per il bambino) e nei primissimi mesi di vita, in particolare in quelli dove il piccolo va incontro a scatti di crescita e alla scoperto di nuovi movimenti come il secondo,il terzo, il sesto e il nono mese.
L’osteopatia neonatale è efficace in situazioni problematiche molto variegate, come ad esempio reflusso e rigurgiti frequenti, problemi del sonno, coliche e stitichezza, plagiocefalia o testa piatta, problemi di occlusione e difficoltà di suzione, torcicollo miogeno, displasia dell’anca e problematiche posturali, difficoltà nelle fasi dello sviluppo motorio.
Bibliografia
- Manual therapy for the pediatric population: a systematic review - Carol Parnell Prevost, Brian Gleberzon, Beth Carleo, Kristian Anderson, Morgan Cark, Katherine A Pohlman
- Infantile Colic: Recognition and Treatment - Jeremy D Johnson, Katherine Cocker, Elisabeth Chang
- Osteopathic Manipulative Treatment in Pediatric and Neonatal Patients and Disorders: Clinical Considerations and Updated Review of the Existing Literature - Donatella Bagagiolo, Alessia Didio, Marco Sbarbaro, Claudio Giuseppe Priolo, Tiziana Borro, Daniele Farina
- Osteopathic manipulative treatment showed reduction of length of stay and costs in preterm infants: A systematic review and meta-analysis - Diego Lanaro, Nuria Ruffini, Andrea Manzotti, Gianluca Lista
- Effects of osteopathic treatment versus static touch on heart rate and oxygen saturation in premature babies: A randomized controlled trial - Andrea Manzotti, Francesco Cerritelli, Erica Lombardi, Simona La Rocca, Marco Chiera, Matteo Galli, Gianluca Lista
- Osteopathic considerations for breastfeeding women - Eileen M Conaway, Arlene E O'Donnell