Patologie del gomito: come curarle con la fisioterapia
La fisioterapia per il gomito svolge un ruolo fondamentale nel trattamento di molti dolori e di perdite di funzionalità di questa articolazione in seguito a traumi, interventi chirurgici o sovraccarico.
Il gomito infatti è un’articolazione dell’arto superiore molto importante e spesso la muscolatura che ne fa parte può andare incontro a infiammazione.
In questi casi il ruolo del fisioterapista è quello di capire le cause che hanno provocato il dolore attraverso una valutazione funzionale e guidare il paziente verso la guarigione dei tessuti con il percorso riabilitativo più adatto.
Grazie alla fisioterapia potrai imparare molti esercizi utili e specifici per il tuo problema e capire quali strategie adottare per eliminare il tuo dolore ed evitare recidive.
Articolazione del gomito: funzioni e anatomia
Il gomito è un’articolazione dell’arto superiore molto importante, in quanto viene coinvolta in tutti i gesti della vita quotidiana e contribuisce a orientare la mano nello spazio. Essendo coinvolto in molti movimenti come il sollevamento, la spinta e il lancio, può essere facilmente soggetto a infiammazioni, sia in soggetti sportivi che in quelli sedentari.
Comunemente l’articolazione del gomito viene identificata come un’unica struttura, ma in realtà vede al suo interno il coinvolgimento di tre ossa diverse che si articolano l’una con l’altra in modo molto complesso.
Proprio per questa complessa fisiologia articolare, il gomito è ritenuto dai fisioterapisti come una parte del corpo molto impegnativa da trattare.
Il gomito: le strutture che lo compongono e le problematiche più comuni
L’anatomia del gomito è caratterizzata dall’unione di tre ossa (omero, radio e ulna) che permettono la mobilità necessaria per piegare e stendere il braccio e per ruotare il palmo della mano verso l’alto o verso il basso.
In caso di movimenti bruschi e traumi importanti, queste ossa possono andare incontro a fratture, provocando dolore, perdita di mobilità e funzionalità.
Questa mobilità è resa possibile dalla presenza di diversi muscoli che originano dal gomito e raggiungono il polso e la mano.
Essendo coinvolti soprattutto in movimenti che si ripetono più volte nell’arco della giornata, questi muscoli e i loro tendini sono spesso soggetti a patologie infiammatorie come il famoso “gomito del tennista” o l‘epitrocleite.
Un altro elemento fondamentale di questa articolazione è dato dalla presenza di legamenti molto forti che concorrono a mantenere il gomito stabile durante tutti i movimenti. In caso di traumi o sforzi molto intensi, la resistenza di queste strutture può venir meno e si può andare incontro a rotture dei legamenti e lussazione del gomito.
Fisioterapia al gomito: quando è indicata
La fisioterapia del gomito è molto varia e si occupa del trattamento di patologie di diversa natura.
Le problematiche più diffuse che si possono trattare sono:
- Fratture di radio, ulna e omero
- Lussazioni dell’olecrano o del capitello radiale
- Tendiniti dei muscoli estensori o flessori del polso (epicondilite e epitrocleite)
- Borsiti
- Blocchi articolari
- Interventi chirurgici
- Artrosi
Nel caso in cui tu soffra di una di queste problematiche, la fisioterapia è molto utile e efficace per contrastare sintomi come:
Dolore
Il dolore al gomito è un sintomo molto diffuso in soggetti che utilizzano spesso gli arti superiori durante l’esecuzione di gesti sportivi o di movimenti ripetuti al lavoro.
Grazie a tecniche manuali, ad esercizi specifici e all’utilizzo di terapie strumentali è possibile ridurre il dolore al gomito e agire sull’infiammazione che ne è all’origine.
Rigidità e perdita di movimento
In seguito a traumi o movimenti bruschi, è facile che si modifichi la posizione e la mobilità delle varie ossa andando incontro così a blocchi e rigidità del gomito. In questi casi grazie alla terapia manuale e a esercizi fisioterapici, è possibile recuperare gradualmente i movimenti completi e ridurre la rigidità.
Perdita di forza
Un altro sintomo caratteristico degli infortuni al gomito è la perdita di forza. In caso di trauma o di infiammazione dei tendini è facile infatti che al dolore si associ anche la debolezza muscolare e la difficoltà a compiere movimenti che normalmente si eseguivano senza sforzo.
In questi casi esistono diversi esercizi che grazie all’utilizzo di elastici, pesi o resistenze, possono restituire al tuo gomito il giusto controllo muscolare.
Problemi di sensibilità
Un elemento del gomito molto importante e non ancora citato è il nervo ulnare.
Questo nervo si occupa della sensibilità di buona parte di avambraccio e mano e se compresso può provocare
- formicolii
- intorpidimento alle dita
- perdita di sensibilità
- sensazioni termiche alterate a livello di gomito, avambraccio e mano.
La peculiarità di questo nervo è che durante il suo decorso passa molto vicino all’articolazione del gomito e per questo motivo è soggetto a stiramento o compressione in caso di fratture, lussazioni dell’olecrano e contratture muscolari.
Anche in questi casi l’intervento del fisioterapista è essenziale e grazie a tecniche di terapia manuale e a esercizi terapeutici è possibile intervenire e ridurre la sintomatologia.
Il dolore al gomito
Il dolore al gomito è un sintomo molto comune e diffuso sia nei soggetti giovani che negli anziani.
Può essere localizzato in diversi punti e in base alla zona di algia si possono ipotizzare diverse cause:
- Dolore laterale (all’esterno del gomito): può essere causato da un’infiammazione dei tendini dei muscoli coinvolti nell’estensione del polso e delle dita, detta epicondilite o gomito del tennista;
- Dolenzia mediale (all’interno del gomito): può essere dovuta all’infiammazione dei tendini dei muscoli coinvolti nella flessione del polso e delle dita, detta epitrocleite o gomito del golfista;
- Problematica anteriore: può essere causata da un trauma che ha provocato un blocco articolare o un irrigidimento della capsula articolare o in alternativa a un’infiammazione del tendine del bicipite brachiale;
- Dolore posteriore: può essere causato da un trauma che ha provocato un blocco a livello dell’olecrano o da un’infiammazione del tendine del tricipite.
Queste sono solo alcune delle possibili cause, ma per fare una corretta diagnosi è opportuno rivolgersi al proprio medico, ricorrere a eventuali indagini strumentali come radiografie e ecografie e richiedere la valutazione funzionale da parte di un fisioterapista.
Epicondilite: di cosa si tratta e come prevenirla
Tra tutte le problematiche del gomito citate in questo articolo, la condizione più comune è sicuramente l’epicondilite.
L’epicondilite laterale è un’infiammazione dolorosa dei tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio alla parte esterna del gomito. Questa condizione è spesso determinata da un sovraccarico funzionale, ovvero da un uso continuo e eccessivo del gomito dovuto al ripetersi di un gesto atletico o particolari attività professionali.
Quello che è importante sapere però è che gli atleti non sono gli unici soggetti al gomito del tennista.
L’epicondilite laterale può infatti insorgere a seguito di qualsiasi attività ripetuta che coinvolga la torsione o l’estensione del polso, il sollevamento di pesi e l’abuso dei muscoli dell’avambraccio. L’infiammazione interessa l’inserzione dei muscoli epicondilei estensori dell’avambraccio, responsabili dell’estensione del polso o delle dita della mano.
Le attività quotidiane che possono provocare epicondilite sono numerose e molto comuni, come ad esempio l’utilizzo prolungato del mouse, il sollevamento di pesi o attività che prevedono il movimento ripetuto di gomito e mano (come avvitare qualcosa o anche suonare uno strumento musicale).
Per prevenire la comparsa di questo disturbo è importante mantenere una buona mobilità articolare e eseguire esercizi di stretching muscolare prima e dopo le attività della vita quotidiana che possono produrre sovraccarico degli avambracci, come ad esempio l’utilizzo prolungato del mouse o di attrezzi di lavoro che richiedono un uso intenso del gomito.
Fisioterapia per il gomito: a cosa serve
Quando si soffre di un dolore al gomito, diventa complicato svolgere molte attività della vita quotidiana, come banalmente aprire una bottiglia o sollevare una borsina della spesa. Per questo motivo si avverte il bisogno urgente di risolvere il problema il prima possibile e la prima soluzione a cui si ricorre sono i farmaci antidolorifici e antinfiammatori.
Tuttavia, è importante sapere però che i farmaci ci permettono di non percepire il sintomo per qualche ora, ma non risolvono la causa che l’ha scatenato.
Lo scopo della fisioterapia per il gomito è proprio quello di agire sui meccanismi che hanno instaurato l’infiammazione nel tempo per risolverla e prevenire le recidive.
Nei nostri centri di riabilitazione la fisioterapia del gomito prevede un programma riabilitativo che varia in base ai sintomi, alle strutture coinvolte e al grado di infiammazione e che consiste di queste fasi:
Valutazione
Durante il primo incontro il fisioterapista si occupa di raccogliere le informazioni riguardo la comparsa e l’evoluzione del dolore e di eseguire un esame fisico con test di mobilità e di forza e l’osservazione della postura.
In seguito, in base a ciò che è stato riscontrato in prima valutazione, verrà impostato il piano riabilitativo più adatto a te e al tuo problema.
Fase acuta
Durante i primi tre mesi con dolore, l’obiettivo principale della fisioterapia è quello di ridurre l’infiammazione e l’intensità dei sintomi.
L’infiammazione infatti è un meccanismo di guarigione dei tessuti messo in atto dal nostro corpo, ma se prolungato nel tempo e ingravescente, può diventare cronica.
Il gomito è una delle strutture più soggette al cronicizzarsi del dolore e alle recidive e per questo motivo è fondamentale cercare di combatterlo il più tempestivamente possibile.
Durante questa fase il controllo del dolore è possibile con diversi metodi:
- Crioterapia: l’utilizzo di ghiaccio per 15-20 minuti posizionato sul punto doloroso riduce l’infiammazione. Va utilizzato con cautela se è in prossimità di nervi.
- Riposo e protezione: in questa fase è importante non sollecitare il gomito con sforzi e se necessario utilizzare anche un tutore.
- Terapie strumentali: macchinari come la Tecarterapia, le onde d’urto ed ultrasuoni sono molto utili per ridurre l’infiammazione e lavorare sul dolore.
- Taping
- Esercizi di controllo posturale di spalla e polso per evitare l’instaurarsi di compensi, vizi posturali e rigidità di queste articolazioni.
- Terapia manuale: in questa fase il Fisioterapista può eseguire tecniche di terapia manuale e consigliare esercizi di automobilizzazione per recuperare e conservare la fisiologica mobilità.
Fase subacuta
Quando il dolore più acuto si è ridotto, diventa importante rieducare il gomito in modo da ottenere una stabilità, forza e mobilità sufficienti a svolgere tutte le attività della vita quotidiana senza che il sintomo ritorni.
In questa fase della fisioterapia per il gomito diventa essenziale eseguire esercizi di:
- mobilità articolare
- allungamento muscolare
- rinforzo muscolare
- propriocezione
Questi esercizi sono tutti ingredienti necessari per ottenere un buon risultato sul dolore al gomito.
Risulta essenziale eseguirli tutti poiché lavorare solo su uno di questi elementi senza agire sugli altri potrebbe non essere sufficiente.
Vanno eseguiti solo quando il dolore acuto si è ridotto e non prima.
La fretta è la peggiore nemica delle infiammazioni, e sbagliare i tempi iniziando determinati movimenti prima del dovuto può rallentare i tempi di recupero e peggiorare la situazione.
Altra cosa fondamentale in questa fase è non cedere alla tentazione dell’overuse.
Infatti, è importante seguire le indicazioni del fisioterapista sul numero di ripetizioni e di serie da eseguire, e evitare sovraccarichi che possono portare a recidive e cronicizzare il sintomo.
Esercizi per l’epicondilite
L’epicondilite è una condizione infiammatoria molto delicata e può facilmente diventare cronica.
Per questo motivo è opportuno intraprendere un percorso riabilitativo guidati da un fisioterapista competente che indichi quali esercizi eseguire.
Gli esercizi per l’epicondilite si dividono in tre categorie:
- rinforzo
- allungamento
- propriocettiva
Ognuna di queste famiglie di esercizi ha la sua importanza e per trattare l’epicondilite a 360 gradi e evitare recidive è fondamentale inserire nel percorso riabilitativo qualche seduta di terapia manuale eseguita dal fisioterapista.
In questo video potrai vedere quali sono gli esercizi più importanti per trattare l’epicondilite, ma ti consiglio di chiedere la valutazione da parte di un fisioterapista per sapere se e quanti eseguirne in base al tuo stadio di infiammazione.
In conclusione, i dolori al gomito sono problemi che se non trattati possono spesso andare incontro a recidive e cronicizzarsi.
Se hai un sintomo come rigidità, dolore, perdita di forza o sensibilità alterata a questo livello, ti consiglio di rivolgerti a personale specializzato e di intervenire precocemente. Infatti, con un intervento tempestivo di fisioterapia al gomito, la percentuale di successo e di prognosi positiva è molto alta e è possibile così evitare altri problemi nel lungo termine.
Per questo motivo se hai bisogno di Fisioterapia per un problema al gomito, Fisio Salute mette a disposizione fisioterapisti specializzati in terapia manuale e con esperienza clinica, che potranno accompagnarti con gli esercizi più specifici pensati per te.
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