La dieta Dukan e le sue origini
La dieta Dukan ha origini francesi risalenti al 1975 e deve il nome al suo ideatore, l’ex medico di Parigi Pierre Dukan. E’ stato radiato nel 2012 dall’ordine dei medici dopo sua stessa richiesta a seguito di diverse denunce e richiami, che lo hanno portato in tribunale e infine costretto a ritirarsi dall’esercizio della professione medica.
Quali sono state le vicende che hanno visto come protagonista Pierre Dukan?
Il dottor Dukan risulterebbe aver prescritto un farmaco soppressore dell’appetito ad un paziente potenzialmente a rischio, il quale in seguito ha sviluppato una valvolopatia aortica acuta.
Inoltre è stato richiamato per aver più volte promosso pubblicità a fini personali e per aver suggerito al Presidente della Repubblica francese una proposta che prevedeva di attribuire un bonus di crediti universitari agli studenti che avrebbero concluso gli anni di studio mantenendosi nel range di normopoeso.
Proposta che non considerava le possibili conseguenze psicologiche negative che avrebbe avuto su persone in sovrappeso o con disturbi del comportamento alimentare. Alla luce di questi eventi, la maggioranza della comunità medica si è schierata contro Pierre Dukan.
Su quali principi si basa la dieta Dukan?
La dieta Dukan è una delle famose “diete lampo” da sempre capaci di attrarre un grande numero di persone per la velocità con cui si riuscirebbero a perdere diversi Kg.
Spesso la scelta di questo percorso è motivata dalla fretta di avere risultati nell’immediato o essere pronti ad entrare nel vestito desiderato in vista di un evento imminente.
La dieta Dukan predilige il consumo di proteine definendole (senza dichiarate fondamenta scientifiche) “il motore della lotta contro il sovrappeso”.
Si definisce inoltre sana e naturale, affermando di poter fare dimagrire naturalmente in un contesto alimentare simile a quello dei nostri antenati (cacciatori e raccoglitori).
Ma il vero orgoglio della dieta Dukan è il fatto di non avere una dichiarata restrizione calorica, al contrario dei comuni protocolli clinici ipocalorici che, seppur bilanciati, vengono denigrati dal dottor Dukan.
Uno dei principi fondamentali di questo regime dietetico, infatti, è la facilità con cui si può seguire la dieta per raggiungere il “Giusto Peso” senza mai patire la fame. Questo è possibile grazie alla possibilità di alimentarsi senza limiti e fino a sazietà.
Tuttavia esiste un risvolto della medaglia: gli unici alimenti consentiti sono quelli appartenenti ad una lista di 100 selezionati da Dukan stesso.
Quali sono gli alimenti consentiti della dieta Dukan? Quali no?
Gli unici alimenti consentiti dal momento in cui si comincia la dieta Dukan sono 100.
Tra questi, 72 sono alimenti proteici a basso contenuto di carboidrati, zuccheri semplici e grassi (come carne magra, pesce,formaggi e latticini magri, uova e derivati della soia) e 28 sono verdure.
7 di questi 100 alimenti, inoltre, sono considerati da Dukan “super alimenti” ovvero “eccezionalmente benefici per la salute” e promotori del dimagrimento:
- L’agar agar,
- Le bacche di goji,
- Il konjak,
- I semi di lino,
- Il cacao senza grassi,
- Il rabarbaro
- La miracolosa (a parer di Dukan) crusca di avena: di fondamentale importanza! Infatti ne prevede l’utilizzo quotidiano ai fini di un dimagrimento efficace e duraturo.
Il motto della dieta Dukan riferito a questi alimenti selezionati è “più ne mangi, più dimagrisci”!
Ma se, nonostante la loro aura miracolosa, teniamo conto dell’apporto calorico che procurerebbero se in eccesso, i dubbi su questa teoria sono ben legittimi.
Il protocollo Dukan
Il protocollo della dieta Dukan , rappresentato in modo semplice e intuitivo anche nel libro “La dieta Dukan illustrata”, prevede una suddivisione in 4 fasi consecutive: le prime 2 consentono il vero e proprio dimagrimento e le ultime 2 il mantenimento del peso ottenuto.
La fase d’attacco
E’ l’approccio d’urto iniziale, capace di far dimagrire tanto e velocemente, con lo scopo di motivare il paziente in vista dell’intero processo che lo aspetta.
Dura tra i 3 e i 7 giorni (in base al peso che si intende perdere) e prevede un decremento ponderale compreso tra 1,5 e 5 Kg. In questa fase è consentito mangiare solo i 72 alimenti ricchi di proteine in quantità illimitata ed è vietato ogni altro alimento.
Fase di crociera
E’ lo step di dimagrimento meno aggressivo, in cui la perdita di peso dovrebbe essere più lenta ma costante, stimata a 1 Kg a settimana, fino al raggiungimento del Giusto Peso.
In questa fase, lo schema consiglia di alternare giorni in cui si mangiano solo i 72 alimenti proteici a giorni in cui sono consentite anche le 28 verdure presenti nella lista. Sempre illimitatamente.
Fase di consolidamento
La fase di transizione.
Dopo aver raggiunto l’obiettivo del Giusto Peso, bisognerebbe reintrodurre gradualmente pane, frutta e alimenti farinacei, mantenendo un giorno a settimana in cui si mangiano solo i 72 alimenti proteici.
Lo scopo sarebbe quello di educare all’importanza dei 100 alimenti e di portare avanti le nozioni imparate per tutta la vita, seppur con maggiore flessibilità.
La sua durata varia: 10 giorni per ogni Kg perso durante le prime 2 fasi.
Fase di stabilizzazione
L’ultima e definitiva.
È il momento in cui l’alimentazione diventa libera a patto di seguire tassativamente 3 regole a vita:
- Mantenere un giorno a settimana in cui si mangiano solo i 72 alimenti proteici.
- Camminare 20 minuti al giorno.
- Mangiare quotidianamente 3 cucchiai di crusca d’avena.
Il cosiddetto Giusto Peso, ovvero quello ideale è calcolato direttamente sul sito ufficiale della dieta Dukan in base a equazioni appositamente definite per la dieta stessa.
In questo modo sarebbe promesso il raggiungimento e il mantenimento a vita del peso desiderato…ma sarà davvero così? E tutte queste proteine non saranno dannose?
Menu del Dottor Dukan
Non esiste un unico menu ufficiale della dieta Dukan: l’idea di fondo è quella di promuovere libertà e fantasia personale nel creare pasti e ricette con i 100 alimenti autorizzati… ma è davvero libertà questa?
Per aiutare a gestire meglio questo regime alimentare, soprattutto durante la fase d’attacco, cioè la più complessa e restrittiva, il protocollo della dieta Dukan prevede l’iscrizione ad un sistema di “coaching” online.
Cosa offre?
Fornisce più di 800 ricette, lezioni di attività fisica e un monitoraggio a distanza quotidiano di vari parametri.
Il progetto lascia così percepire la sensazione di un accompagnamento personalizzato… come con un vero nutrizionista? Non proprio.
Per quanto riguarda i condimenti anche questi devono essere limitati al massimo o eliminati; i metodi di cottura concessi sono selezionati.
La differenza sostanziale dalla visita con un esperto di nutrizione è nello studio di un percorso che sia adattabile e personalizzato alle esigenze specifiche di ognuno.
Esistono innanzitutto strumenti in grado di conoscere precisamente la composizione corporea e capire quale obiettivo è possibile raggiungere ne modo più sereno e salutare possibile.
Dieta Dukan: alternative
All’interno del sito ufficiale della dieta Dukan è anche possibile trovare informazioni riguardo a possibili alternative in caso di particolari situazioni patologiche e scelte alimentari.
Vengono fornite indicazioni per soggetti celiaci, i quali, oltre a porre particolare attenzione alla scelta di una crusca di avena certamente non contaminata, potrebbero scegliere tra gli alimenti autorizzati solo quelli privi di glutine.
Alle persone vegetariane e vegane, invece, viene consigliato di sostituire i prodotti di origine animale con la soia e i suoi derivati (alimento compreso nella lista degli alimenti autorizzati) . Inoltre viene consentita l’eccezione di introdurre 2 cucchiai di lenticchie anche nelle prime 2 fasi dello schema.
Quello appena illustrato è il metodo classico della dieta Dukan.
Per venire incontro a persone che non intendono affrontare una rigida restrizione di varietà alimentare, il dottor Dukan ha ideato il metodo “scala nutrizionale”.
Il metodo scala nutrizionale
Sarebbe un metodo alternativo, chiamato anche “la nuova dieta Dukan” e diventato famoso con il libro “La dieta Dukan dei 7 giorni” scritto dall’omonimo dottore.
La nuova dieta prevede un dimagrimento più lento rispetto al metodo classico e uno schema non più basato sulle 4 fasi.
L’idea è questa: Ogni settimana si percorre una “scala” in cui sono previsti solo 72 alimenti proteici. Giorno dopo giorno verrebbero aggiunti sempre più alimenti e concessa maggiore libertà. Secondo questa “scala” la domenica è il giorno di “festa” , è infatti possibile mangiare quello che si vuole.
Il principio su cui si basa è la motivazione nel sapere di poter avere gli alimenti desiderati il giorno successivo, come una sorta di “ricompensa”… concetto di sicuro ben lontano dall’educazione verso un buon rapporto con il cibo e uno stile di vita sano.
Sul sito ufficiale della dieta Dukan viene riportato che tra i partecipanti ci sarebbe stata una perdita di 700-800 g alla settimana; tuttavia il campione analizzato (di sole 80 persone) è troppo piccolo per affermarne la riproducibilità.
Le testimonianze della dieta Dukan
Ma quindi funziona?
Non è da nascondere che seguendo il regime alimentare proposto dalla dieta Dukan ci sia una consistente perdita di peso. Inoltre, il fatto che questo avvenga in un tempo molto ridotto, genera una grande motivazione iniziale.
Ma questa perdita di peso, soprattutto quella relativa alla fase d’attacco, riflette veramente un’effettiva e duratura perdita di grasso? La risposta è no!
Anzi, è la prova di come questa strategia sia poco onesta già in partenza, in quanto i Kg persi nelle prime settimane sono solo il frutto della disidratazione causata dalla restrizione alimentare.
La maggior parte delle testimonianze riporta che, dopo aver visto il peso scendere anche vertiginosamente, si tende a riprendere molto facilmente i Kg persi, spesso con gli interessi: è il famoso effetto yoyo… ne vale dunque la pena?
Il problema principale è che non essendoci alla base una reale educazione alimentare e avendo compromesso il proprio assetto metabolico si rischia di incorrere in problemi più complessi.
Rischi ed effetti collaterali della dieta Dukan
Quali sono gli effetti della dieta Dukan sulla salute? Non sono molto rassicuranti.
Dal punto di vista nutrizionale, è un regime alimentare decisamente sbilanciato, troppo lontano dalle indicazioni ufficiali di una sana alimentazione proposte da SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Non è quindi uno schema alimentare su cui si basano gli approcci nutrizionali dei professionisti del settore.
Inoltre un eccesso di proteine nella dieta comporta un sovraccarico dell’impegno renale, compromettendo la salute di tali organi.[1]
Senza contare il fatto che anche le proteine, possiedono comunque un potere calorico. Questo vuol dire che se consumate in eccesso rispetto al reale fabbisogno, vanno a contribuire all’aumento dei depositi di grasso… oltre al danno, la beffa!
L’eccessiva carenza di carboidrati, soprattutto nelle prime fasi della dieta Dukan, causa una condizione di costante ipoglicemia e chetoacidosi.
Questo può causare debolezza, irascibilità, fame alternata a nausea, malessere generale, pressione bassa.
L’eliminazione di intere categorie di alimenti, quali cereali e derivati, ortaggi e frutta, porta a:
- carenza di fibre, causando stipsi e costipazione,
- Rischio elevato di disidratazione(oltre alla fisiologica disidratazione) per mancanza di vegetali,
- carenza di grassi buoni e di conseguenza ridotto assorbimento di vitamine liposolubili (A, D, E, K) e
- Infine, carenza di vitamine idrosolubili (tra cui la C) e minerali.[2]
I rischi quindi sono principalmente causati da un forte sbilanciamento della dieta che causa danni non sono fisici ma anche psicologici.
Le conseguenze psicologiche della dieta Dukan
Anche dal punto di vista psicologico, la dieta Dukan non è sicuramente un approccio consigliato.
La maggior parte dell’attenzione di questo regime dietetico è volutamente concentrata sulla prima fase, quella d’attacco (attacco verso cosa poi? Il proprio corpo?).
Inoltre, nelle fasi successive alla prima, la diminuzione del peso rallenta o addirittura si inverte. Questo causa spesso demotivazione e senso di fallimento personale!
Certamente un approccio non sereno né efficace ai fini di un sano e duraturo dimagrimento.
La restrizione sulla varietà alimentare e la demonizzazione di tutti gli alimenti non presenti nella lista (oltre a trasmettere messaggi negativi e diseducativi), scatena l’incontrollabile voglia di ritornare a mangiare quegli alimenti “proibiti”.
Spesso in grande quantità, aumentando il rischio di incorrere nel cosiddetto effetto yoyo, cioè un repentino recupero dei Kg persi.
A sua volta, questo scenario potrebbe portare al susseguirsi di altri tentativi, arrecando ulteriori danni alla salute e instaurando un circolo vizioso di insoddisfazione e negativizzazione del rapporto con il cibo, con la propria immagine e con i percorsi dimagranti.
Senza contare le pericolose conseguenze che potrebbe avere su persone fragili o con disturbi del comportamento alimentare.
Controindicazioni della dieta Dukan
Alla luce di ciò, la dieta Dukan è sconsigliata a tutta la popolazione ed è assolutamente controindicata per:
- persone nefropatiche o che soffrono di insufficienza renale, a causa della natura iperproteica della dieta: l’eccesso di proteine, infatti, porterebbe ad ulteriori danni a livello dei reni
- soggetti con iperuricemia o gotta, poiché l’elevato apporto di proteine, e quindi di purine, porterebbe ad un ulteriore accumulo di acido urico nel sangue, peggiorando la situazione patologica[3]
- persone con diabete, in quanto l’eliminazione di fonti di carboidrati dalla dieta porterebbe all’instaurarsi di continue crisi ipoglicemiche fortemente pericolose durante la terapia insulinica[4]
- atleti e sportivi, soprattutto per il mancato apporto delle giuste quantità di energia e macronutrienti, ma anche di acqua, vitamine e minerali
- soggetti in crescita, per i quali comporterebbe danni e ostacoli al corretto accrescimento
- donne in gravidanza o in allattamento, in quanto verrebbe seriamente compromessa la salute del bambino e della madre stessa
Per l’ultimo punto, ti consiglio di dare un occhio all’articolo riguardante la dieta in gravidanza e nel periodo pre concezionale.
Conclusioni sulla dieta Dukan
In conclusione, possiamo certamente dire che la maggior parte delle persone che intraprende la dieta Dukan con l’obiettivo di perdere peso e centimetri in pochi giorni o settimane per poter entrare nell’abito desiderato o per superare la prova costume nei primi giorni di vacanza, ci riesce… ma si può parlare di un vero successo?
Sicuramente no, dopo i sacrifici delle prime fasi gli effetti sarebbero temporanei e non trasmetterebbero alcun tipo di messaggio educativo, oltre a compromettere la salute delle persone.
La dieta Dukan vanta di essere “facile e alla portata di tutti” ed è proprio questo uno degli aspetti più negativi che la può rendere anche pericolosa.
Per questo motivo è sempre consigliato affidarsi ad un professionista della nutrizione, capace di guidare con fiducia le persone verso il raggiungimento del proprio benessere psico-fisico tramite un approccio scientifico, personalizzato, ma soprattutto sereno e permanente.
Sono le diete inclusive quelle che funzionano: diete che mettono al primo posto la salute, l’educazione alimentare, la consapevolezza, nuove abitudini per uno stile di vita sano e il piacere di mangiare in tutta la sua varietà. In questo modo la perdita di peso (lenta ma permanente) sarà solo una piacevole conseguenza.
Bibliografia
- [1] “Dietary Protein Intake and Chronic Kidney Disease” Gang Jee Ko, MD, PhD, Yoshitsugu Obi, MD, PhD , Amanda R. Tortoricci, RD and Kamyar Kalantar-Zadeh, MD, MPH, PhD.
- [2] “Associations between low consumption of fruits and vegetables and nutritional deficiencies in Brazilian schoolchildren” Rosangela Aparecida Augusto, Fernanda Cobayashi, Marly Augusto Cardoso.
- [3] “Purine-Rich Foods, Dairy and Protein Intake, and the Risk of Gout in Men” Hyon K. Choi, M.D., Dr.P.H., Karen Atkinson, M.D., M.P.H., Elizabeth W. Karlson, M.D., Walter Willett, M.D., Dr.P.H., et al.
- [4] “Hypoglycemia and Diabetes: A Report of a Workgroup of the American Diabetes Association and The Endocrine Society” Elizabeth R. Seaquist, John Anderson, Belinda Childs, Philip Cryer, Samuel Dagogo-Jack, Lisa Fish, Simon R. Heller, Henry Rodriguez, James Rosenzweig, Robert Vigersky.