Cos’è il diabete
Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di glicemia e diabete, con un’incidenza sempre più elevata della malattia.
La glicemia non è altro che la concentrazione di glucosio nel sangue espressa in mg/dl. Il valore è regolato da vari ormoni che la mantengono tra i 70 e i 90 mg/dl.
L’insulina è sicuramente l’ormone più famoso, viene secreta dal pancreas ed ha il ruolo di abbassare la concentrazione di glucosio nel sangue. Viene rilasciata ciclicamente durante la giornata per mantenere nella norma la glicemia con un picco di secrezione quando la glicemia supera i 90 mg/dl, condizione tipica dopo i pasti.
L’insulina permette di ristabilire una normale concentrazione di glucosio nel sangue favorendo l’ingresso dello zucchero nelle cellule muscolari. Altri ruoli dell’ormone sono quelli di bloccare la produzione di nuovo glucosio attivando anche la produzione di glicogeno (molecola di riserva di carboidrati nel muscolo).
Si parla di diabete mellito quando la glicemia è costantemente alta; questa condizione si può verificare per un’insufficiente o un’assente produzione di insulina oppure per una sua inadeguata funzione.
Per effettuare la diagnosi occorre sottoporsi ad un esame del sangue.
Si può parlare di diabete nelle seguenti condizioni:
- glicemia a digiuno (almeno da 8 ore) superiore a 126 mg/dl riscontrata in due prelievi differenti
- glicemia due ore dopo un carico orale di glucosio (75 g) superiore a 200 mg/dl riscontrata in due prelievi differenti
- emoglobina glicata >6,5% riscontrata in due prelievi differenti
- glicosuria (presenza di glucosio nelle urine).
Esiste anche una condizione di pre-diabete quando sussistono le seguenti condizioni:
- glicemia a digiuno (almeno da 8 ore) compresa tra 100 e 125 mg/dl
- glicemia due ore dopo un carico orale di glucosio (75 g) compresa tra 140 e 199 mg/dl
- emoglobina glicata compresa tra 6 e 6,49%.
Esistono varie forme di diabete, le più comuni sono:
- diabete mellito di tipo 1 (DMT1)
- diabete mellito di tipo 2 (DMT2)
- diabete gestazionale
Diabete mellito di tipo 1
Il DMT1 è caratterizzato dalla mancanza di produzione di insulina da parte del pancreas in seguito alla distruzione delle cellule che ne sono deputate; l’assenza dell’ormone obbliga il soggetto ad una terapia insulinica per mantenere nella norma la glicemia.
In Italia il DMT1 ha un’incidenza di circa il 10% rispetto a tutti i casi di diabete.
Questa forma di diabete si sviluppa in giovane età, in genere entro i 20 anni, ed ha solitamente una componente genetica. Non si sa ancora bene a cosa sia correlato lo sviluppo della malattia ma eventi fisici traumatici ed infezioni possono essere dei fattori scatenanti.
Tra i sintomi abbiamo:
- polidipsia e poliuria -> aumento della sete ed aumento della minzione dovuti alla presenza di glucosio nelle urine e alla perdita di acqua ed elettroliti
- astenia
- dimagrimento dovuto alla mancata azione anabolizzante dell’insulina con conseguente perdita di massa muscolare.
L’unica cura per il DMT1 è l’iniezione di insulina prima dei pasti e prima di andare a dormire.
Diabete mellito di tipo 2
Il DMT2 è la forma principale di diabete (90% dei casi totali) con una prevalenza a livello italiano del 5% (circa 3.000.000 di persone).
Questa forma si sviluppa in età avanzata - in genere oltre i 50 anni, anche se l’età di esordio si sta abbassando con casi anche in età adolescenziale - ed è caratterizzata da una ridotta produzione di insulina o da un’alterata capacità di ricezione dell’ormone da parte delle cellule muscolari.
La malattia non ha un esordio netto ed immediato ma lo sviluppo dura anni in cui si presenta e peggiora la condizione di insulino-resistenza.
All’inizio, in genere, l’insulino-resistenza è compensata da un maggiore rilascio dell’ormone da parte del pancreas. Con il passare del tempo il sovraccarico di lavoro delle cellule pancreatiche porta alla loro progressiva distruzione con una conseguente riduzione della produzione dell’ormone.
Il DMT2 è una patologia associata ad uno scorretto stile di vita, spesso correlato ad altre condizioni patologiche come sindrome metabolica, sovrappeso e/o obesità viscerale, dislipidemia (HDL basse e colesterolo alto, trigliceridi alti), ipertensione.
Nel DMT2 alimentazione ed attività fisica giocano un ruolo fondamentale sia nella prevenzione sia nel controllo della malattia favorendo il mantenimento di corretti valori di glicemia e per un miglioramento dell’insulino-resistenza ma, una volta diagnosticato, necessita di una terapia farmacologica associata.
Diabete gestazionale
Il diabete gestazionale è una forma che si sviluppa durante la gravidanza che a livello italiano si presenta nel 6-7% delle gestazioni.
La principale causa sono gli ormoni secreti dalla placenta che aumentano la resistenza all’insulina; in genere questo non crea problemi ma in alcuni casi il corpo non riesce a far fronte a questa condizione e si sviluppa il diabete, soprattutto negli ultimi mesi della gravidanza.
Dopo il parto il diabete regredisce ma aumenta il rischio di sviluppare DMT2 nei 5-10 anni successivi.
Il diabete gestazionale aumenta il rischio di complicazioni nel parto, preeclampsia, aumento eccessivo del peso del feto, ipertensione ed infezioni del tratto uro-genitale.
I fattori di rischio principali per il diabete gestazionale sono:
- età > 35 anni
- sovrappeso ed obesità pre gravidici
- macrosomia fetale in un precedente parto (neonato > 4 kg)
- diabete gestazionale in una precedente gravidanza
- familiarità con il diabete
Quali sono le principali problematiche correlate al diabete
Se trascurato il diabete può far insorgere complicanze sia acute sia croniche.
Le complicanze acute sono più comuni nel DMT1:
- coma chetoacidoso -> dovuto all’assenza di insulina che porta ad iperglicemia acuta e accumulo di corpi chetonici
- coma ipoglicemico -> dovuto ad una glicemia troppo bassa in seguito ad un’iniezione massiccia di insulina
Il DMT2 è più soggetto a complicanze croniche dovute ad una prolungata condizione di iperglicemia (spesso passano anni tra l’inizio della malattia e la diagnosi). Le complicanze possono colpire vari organi e tessuti:
- retinopatia diabetica
- nefropatia diabetica
- neuropatia diabetica
- malattie cardiovascolari
- piede diabetico
Spesso il diabete è associato ad altri fattori di rischio per le complicanze sopracitate, per questo occorre tenere sotto controllo pressione sanguigna, lipidi nel sangue (colesterolo e trigliceridi) e il peso corporeo.
La dieta per il diabete
Una dieta equilibrata e sana per un diabetico deve prevedere nella giusta proporzione tutti i nutrienti ed è erroneo pensare di eliminare i carboidrati.
Una dieta di stampo mediterraneo sembra essere un’ottima scelta, la quale deve prevedere:
- 45-60% delle calorie giornaliere fornite da carboidrati
- meno del 10% di zuccheri semplici
- 10-15 % di proteine
- 20-35 % di grassi
A dispetto delle credenze popolari, i carboidrati sono fondamentali nella dieta, anche per un diabetico.
Sono la principale fonte energetica e solo il cervello usa circa 120 g di glucosio al giorno.
Diventa molto importante la scelta dei carboidrati, con una limitazione verso gli zuccheri semplici e privilegiando quelli complessi e le fibre.
Un fattore importante da tener conto nella scelta dei carboidrati da consumare è l’indice glicemico (IG), ovvero il valore che indica l’incremento della glicemia indotto dall’ingestione di una porzione di un alimento rispetto ad uno di riferimento (glucosio o pane bianco), a parità di contenuto di carboidrati ed è indicato con una percentuale rispetto all’innalzamento della glicemia da parte dell’alimento standard.
In poche parole indica quanto impatta sulla glicemia un dato alimento; più è basso l’IG di un alimento e meno si alzerà la glicemia dopo aver consumato quel cibo:
- IG < 50 -> basso
- IG 50 < 70 -> medio
- IG > 70 -> alto
L’IG da solo, però, non basta per fare le scelte migliori; un altro valore importante è il carico glicemico (CG) di un alimento e del pasto completo.
Con il CG valutiamo l’impatto sulla glicemia della quantità totale di carboidrati assunti con un alimento in base alla porzione ed è molto più indicativo rispetto all’IG anche se quest’ultimo ha una lettura più immediata. La somma del CG di tutti i cibi consumati in un pasto fornisce il CG totale.
L’IG è influenzabile da vari fattori:
- composizione del pasto -> proteine e grassi rallentano digestione ed assorbimento riducendo l’innalzamento della glicemia
- contenuto di fibra -> anch’essa rallenta l’assorbimento dei nutrienti riducendo l’innalzamento della glicemia
- metodo di cottura -> ad es. il purè di patate ha un IG più alto rispetto alle patate bollite fredde mangiate in insalata
- grado di maturazione della frutta
L’IG è importante anche per il senso di sazietà; alimenti con un IG basso mantengono per più tempo la sensazione di sazietà proprio grazie al minor aumento della glicemia in seguito al loro consumo.
Una dieta a baso IG permette un miglior controllo della glicemia a digiuno e post prandiale, dell’emoglobina glicata e della patologia in generale riducendo lo stato di infiammazione.
Ecco una lista con l’IG di vari cibi comuni:
- IG ALTO
Glucosio - 103
Purè di patate - 83
Cornflakes - 81
Carote - 80
Fava cotta - 80
Patate bollite - 78
Anguria - 76
Pane bianco - 75
Riso bianco bollito - 73
Pane integrale - 70
Gnocchi - 70
Fette biscottate - 70
- IG MEDIO
Riso integrale bollito - 68
Cous cous - 65
Zucca - 64
Barbabietola - 64
Banana - 62
Ananas - 59
Uva 59
Spaghetti - 58
Muesli - 57
Pane di segale 56
Porridge - 55
Pasta integrale 50
- IG BASSO
Farro - 46
Pesca - 42
Fragole - 40
Avena - 40
Quinoa - 35
Fagioli - 29
Lenticchie - 29
Ciliegie - 22
Soia - 18
Noce - 15
Melanzane - 10
Zucchine - 10
Anche la qualità dei grassi assunti con la dieta incidono sul diabete.
La sostituzione di grassi saturi con grassi polinsaturi - presenti in frutta secca, semi oleosi, pesce, olio vegetali - permette di avere un miglior controllo dello stato infiammatorio, una riduzione del colesterolo e una maggior sensibilità all’insulina.
Una classica dieta mediterranea, ricca in cereali integrali, legumi, frutta e verdura, pesce ed olio extra vergine di oliva è sicuramente ottimale per il controllo della malattia ma anche per la sua prevenzione, riducendo stress ossidativo ed infiammazione.
Quanto si perde e in quanto tempo con la dieta dimagrante
La dieta per diabetici è uno stile di vita utile a tenere sotto controllo parametri e malattia, evitando un degenerare della condizione che può portare allo sviluppo di altre problematiche associate.
Spesso, però, diabete e sovrappeso vanno a braccetto. In questo caso è opportuno seguire una dieta dimagrante con lo scopo di correggere e tenere sotto controllo il peso.
La perdita di peso deve essere sempre valutata insieme al professionista che seguirà il paziente durante tutto il percorso.
Anche se il regime sarà ipocalorico, non si soffrirà la fame se non, in caso, nei giorni iniziali della dieta. Successivamente una dieta ben bilanciata permetterà di saziarsi e di non avere attacchi di fame durante la giornata.
Per chi è indicata la dieta dimagrante per diabetici?
I benefici di una dieta ben bilanciata derivano dalle basi su cui è strutturata:
- elevato consumo di cibi di origine vegetale
- elevato apporto di fibra
- elevato consumo di acidi grassi insaturi affiancato da un ridotto consumo di grassi saturi e colesterolo.
Questi elementi, tipici di una dieta mediterranea, permettono di:
- abbassare IG e CG del pasto
- ridurre la glicemia a digiuno e dopo il pasto
- ridurre il colesterolo totale e i trigliceridi aumentando il colesterolo buono (HDL)
- ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione
- migliorare la sensibilità all’insulina
- mantenere sotto controllo il peso
Uno dei principali attori è la fibra, altamente contenuta in frutta, verdura, legumi, cereali integrali, frutta secca e semi oleosi.
In una dieta sana ed equilibrata dovrebbero esserci almeno 25-30 g di fibra al giorno.
La fibra ha numerose proprietà:
- riduce l’innalzamento della glicemia post-prandiale
- aumenta il volume dei cibi aumentando il senso di sazietà del pasto e favorendo per più tempo questa sensazione; di conseguenza aiuta a ridurre l’introito calorico durante la giornata favorendo un maggior controllo del peso corporeo
- riduce i livelli di colesterolo totale e di trigliceridi nel sangue
- è cibo per i nostri batteri intestinali che fermentandola ne traggono nutrimento e restano in salute. Inoltre, i prodotti della fermentazione hanno azioni benefiche all’interno del nostro corpo.
Quali alimenti sono consentiti?
In una dieta per il diabete sono consentiti tutti i cibi, l’importante è la frequenza con cui questi vengono consumati.
Largo spazio a:
- cereali in tutte le sue forme -> pasta, riso venere, rosso e integrale, orzo, farro, cous cous, quinoa, amaranto, sorgo, teff, grano saraceno, bulghur e avena - tutti meglio nella versione integrale
- legumi -> ceci, piselli, fave, fagioli, lenticchie, soia, anche sottoforma di farine e prodotti derivati dalla soia come tempeh e tofu
- frutta secca e prodotti derivati dalla loro fermentazione
- semi oleosi come semi di lino, girasole, sesamo, zucca, canapa, chia
- frutta, verdura e derivati
- pesce
- olio extra vergine di oliva
Consentiti con moderazione
- uova
- latte e derivati
- carne bianca
Da limitare:
- carne rossa
- affettati
- patate e gnocchi
- riso bianco
- dolci e zuccheri semplici
- bevande zuccherate, succhi, alcolici
- alimenti con dolcificanti
Esempi di Menù settimanale per il diabetico
- LUNEDI’
Colazione: Latte con granola e 1 frutto
Spuntino: Pistacchi
Pranzo: Quinoa con lenticchie e melanzane
Spuntino: 1 yogurt con 1 frutto
Cena: Riso rosso con salmone e zucchine
- MARTEDI’
Colazione: Yogurt greco bianco con pane di segale e marmellata (100% frutta, senza zuccheri aggiunti)
Spuntino: 1 frutto
Pranzo: Cous cous con primosale e radicchio
Spuntino: Grana e noci
Cena: Pane di segale con farinata e biete ripassate
- MERCOLEDI’
Colazione: Porridge con miele e semi di lino
Spuntino: Mandorle
Pranzo: Pasta integrale con broccoli e tonno
Spuntino: 1 yogurt con 1 frutto
Cena: Cous cous con piselli, sedano, carote e semi di sesamo
- GIOVEDI’
Colazione: Pane di segale tostato con ricotta e cacao e 1 frutto
Spuntino: 1 frutto
Pranzo: Pasta e fagioli e insalata
Spuntino: Wasa con crema di frutta secca al 100%
Cena: Straccetti di pollo con indivia e wasa
- VENERDI’
Colazione: Bevanda di soia con fiocchi di avena e 1 frutto
Spuntino: Grana e noci
Pranzo: Riso venere con merluzzo, limone e fagiolini
Spuntino: 1 frutto
Cena: Uovo all’occhio di bue con asparagi e pane di segale
- SABATO
Colazione: Yogurt greco bianco con pane di segale e marmellata (100% frutta, senza zuccheri aggiunti)
Spuntino: 1 frutto
Pranzo: Insalatona con fagioli, semi di zucca e pane di segale
Spuntino: Pane di segale con arrosto di tacchino
Cena: Quinoa con tofu alla salsa di soia e peperoni
- DOMENICA
Colazione: Bevanda di avena con granola e 1 frutto
Spuntino: 1 frutto
Pranzo: Pasta integrale al pomodoro e branzino al forno con pomodorini
Spuntino: Wasa con ricotta e cacao
Cena: Pollo al forno con cavolfiore e wasa
Conclusioni sulla dieta dimagrante per i diabetici
In questo articolo ho voluto spiegare cosa sia la dieta dimagrante per i diabetici, partendo dalla spiegazione di cosa sia il diabete e come mai sia così importante prevenire questa patologia. Successivamente ho spiegato quale sia la dieta migliore per gestire i problemi legati all'indice glicemico e come possiamo integrare i cibi per migliorare l'efficacia. Tutto questo per aiutarti ad approcciare in modo corretto questo problema di salute.
Una cosa che però vorrei che fosse chiara è che il diabete necessita di un piano alimentare su misura e che debba essere preparato e studiato da professionisti del settore, sconsigliandoti vivamente il fai da te.
Per questo motivo spero vivamente di vederti da noi nei nostri studi.
Bibliografia
- K. Esposito, M. Maiorino, D. Giuliano - Which diet is best for diabetes? - Diabetologia 52:988-989, 2009
- F.S. Atkinson, K. Foster-Powell, J.C. Brand-Miller - International tables of glycemic index and glycemic load values: 2008 - Diabetes care 31:2281-2283; 2008
- Ojo, O.; Ojo, O.O.; Adebowale, F.; Wang, X.-H. - The effect of dietary glycaemic index on glycaemia in patients with type 2 Diabetes: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials - Nutrients 10, 373, 2018
- Telle-Hansen, V.H.; Gaundal, L.; Myhrstad, M.C. - Polyunsaturated fatty acids and glycemic control in type 2 diabetes - Nutrients 11, 1067, 2019
- Ojo O. - Dietary intake and type 2 diabetes - Nutrients 11, 2177, 2019