Il pavimento pelvico è un’area fondamentale per il benessere e la salute di ogni persona.
È una struttura composta da tessuto muscolare e fascio-legamentosa, che si trova nella regione della pelvi, estendendosi dalla sinfisi pubica al coccige e alle tuberosità ischiatiche.
Ecco cosa fare per capire meglio dove si trova il pavimento pelvico:
- Ricercare il coccige: è quell’ultimo piccolo osso sotto al sacro tra le natiche;
- Ricercare la sinfisi pubica: è quella struttura ossea sul basso ventre proprio al di sopra della zona intima;
- Ricercare le tuberosità ischiatiche: sedendosi sulle mani, sono quelle prominenze ossee proprio sotto le natiche.
Tra questi 4 punti ossei si estende il pavimento pelvico!
Esso è fondamentale per molte funzioni primarie del nostro organismo, come per esempio:
- la funzione urinaria e defecatoria
- la funzione di sostegno e sospensione degli organi pelvici (vescica, retto e utero)
- la funzione sessuale
- la gravidanza e il parto.
Così come tutte le altre parti del nostro corpo, anche il pavimento pelvico può subire disfunzioni, lesioni, patologie, infiammazioni e infezioni; ecco che allora anche il pavimento pelvico può essere riabilitato e rieducato alla sua funzione, grazie a trattamenti di riabilitazione Pelvi-Perineale.
I trattamenti di riabilitazione del pavimento pelvico possono essere fatti sia in età fertile, sia in gravidanza , nel post parto e in menopausa; è consigliabile eseguire almeno una volta nella vita una valutazione del pavimento pelvico, ed è altresì raccomandato eseguirla nel secondo e terzo trimestre di gravidanza e in menopausa, anche se in assenza di disfunzioni perineali.
Le disfunzioni pelvi-perineali e uro-ginecologiche per cui è indicata la riabilitazione del pavimento pelvico sono:
- incontinenza urinaria da sforzo, da urgenza o mista
- vescica iperattiva
- incontinenza fecale
- stipsi e stitichezza
- prolasso degli organi pelvici (cistocele, rettocele, isterocele, colpocele)
- dolore pelvico cronico
- vulvodinia
- dispareunia e vaginismo
- ipertono del pavimento pelvico
- endometriosi
- cistiti o infezioni ricorrenti
- cicatrici perineali (taglio cesareo, episiotomie, lacerazioni spontanee da parto)
- esiti di interventi di chirurgia perineale.
La valutazione del pavimento pelvico deve essere fatta da personale qualificato e specializzato nel trattamento delle disfunzioni perineali (come per esempio la fisioterapista esperta in riabilitazione del pavimento pelvico).
La prima valutazione può essere fatta sia se hai già in mano la diagnosi e le indicazioni di trattamento dell’urologo o ginecologo, sia se non hai ancora effettuato alcuna visita specialistica e quindi non è ancora stata fatta alcuna diagnosi.
La valutazione pelvi-perineale ha una durata di un’ora ed è caratterizzata da quattro step specifici:
- il colloquio: ossia una serie di specifiche domande per inquadrare il problema, l’anamnesi, i sintomi, le abitudini quotidiane, e le visite specialistiche effettuate;
- l’osservazione della zona pelvi-perineale: allo scopo di osservare lo stato di salute della zona perineale, gli iati uretrale, vaginale e anale e infine le eventuali cicatrici da parto o da chirurgia;
- la valutazione manuale esterna ed interna: eseguita dalla fisioterapista esperta con manovre e test esterni e endocavitari per via vaginale e/o per via anale in base alla problematica;
La programmazione della riabilitazione pelvi-perineale e del percorso più idoneo per Te è la conclusione della visita.
I trattamenti di riabilitazione del pavimento pelvico possono essere fatti sia in età fertile, sia in gravidanza , nel post parto e in menopausa; è consigliabile eseguire almeno una volta nella vita una valutazione del pavimento pelvico, ed è altresì raccomandato eseguirla nel secondo e terzo trimestre di gravidanza e in menopausa, anche se in assenza di disfunzioni perineali.
Le disfunzioni pelvi-perineali e uro-ginecologiche per cui è indicata la riabilitazione del pavimento pelvico sono:
- incontinenza urinaria da sforzo, da urgenza o mista
- vescica iperattiva
- incontinenza fecale.
.Il percorso di Riabilitazione del Pavimento Pelvico è caratterizzato da sedute di trattamento da 1 ora.
Nella maggior parte dei casi le sedute sono programmate con una frequenza settimanale, soprattutto nella prima fase di trattamento; dopodichè con il raggiungimento degli obiettivi impostati e il miglioramento dei sintomi, le sedute vengono via via distanziate, passando così alla seconda fase di mantenimento.
Sarà poi la fisioterapista che ti segue a indicarti l’esatta frequenza delle sedute in base alla tua problematica.
Cosa non deve mancare mai all’interno di ogni seduta di Riabilitazione del Pavimento Pelvico?
Gli esercizi di percezione, attivazione, rinforzo e rilassamento del pavimento pelvico!
Oltre agli esercizi, il tuo programma di trattamento potrebbe associare altre tecniche come:
- educazione all’igiene intima
- la corretta minzione e defecazione grazie alle tecniche di Bladder training e Bowel training
- elettrostimolazione funzionale per coadiuvare il rinforzo del pavimento pelvico
- biofeedback pelvi-perineale per comprendere come funziona il tuo pavimento pelvico e allenarlo in maniera efficace
- terapia per abbassare il dolore, grazie alla TENSterapia per ridurre le contratture muscolari e i trigger point, grazie alla TECAR.
All’interno del grande Team di Fisio Salute, la nostra fisioterapista Federica Chiarion ha completato la sua formazione specializzandosi anche in Riabilitazione del Pavimento Pelvico.
Grazie alla sua formazione in questo specifico ambito, è di supporto a tutto il Team di fisioterapisti, osteopati, medici, nutrizionisti e personal trainer di Fisio Salute con cui collabora a stretto contatto per le pazienti che presentano problematiche uro-genitali e addomino-pelviche.
Nella sua pratica clinica effettua come primo step fondamentale la valutazione del pavimento pelvico, seguendo le linee guida di riferimento.
A partire poi dai test effettuati e dal colloquio con la paziente, struttura un programma di trattamento personalizzato per ogni paziente, specifico per ogni disfunzione e per tutte le fasi di vita di una donna.
Intervenire subito con la fisioterapia, piuttosto che aspettare, è spesso fondamentale per diverse ragioni che riguardano la prevenzione di complicazioni, l'efficacia del trattamento, e il recupero ottimale.
Ecco alcune ragioni per cui è meglio non aspettare:
Evitare l’aggravarsi del problema: molte condizioni, se non trattate tempestivamente, possono peggiorare. Ad esempio, un infortunio muscoloscheletrico non trattato può portare a un aumento del dolore, una perdita di mobilità, e lo sviluppo di compensazioni posturali che possono causare ulteriori problemi.
Prevenzione di complicazioni: alcune patologie possono portare a complicazioni se non affrontate rapidamente. Per esempio, l'immobilità prolungata dopo un intervento chirurgico può causare rigidità articolare, atrofia muscolare, e problemi circolatori come trombosi.
Maggiore efficacia del trattamento: intervenire subito aumenta le possibilità di un recupero completo e più veloce. Nelle fasi iniziali di un infortunio o di una malattia, il corpo è più reattivo alle terapie e le probabilità di successo sono maggiori.
Riduzione del tempo di recupero: trattamenti precoci possono ridurre significativamente il tempo necessario per recuperare la funzionalità normale, permettendo al paziente di tornare alle sue attività quotidiane o lavorative più rapidamente.
Evitare compensazioni erronee: quando un problema fisico non viene trattato subito, il corpo tende a compensare in modi che possono creare squilibri. Questi adattamenti possono causare tensioni muscolari, dolori cronici, o ulteriori infortuni, complicando il quadro clinico e rendendo il trattamento successivo più difficile.
Mantenimento della funzionalità: un intervento rapido aiuta a mantenere la funzionalità muscolare e articolare, prevenendo la perdita di forza, flessibilità e coordinazione.
Gestione del Dolore: la fisioterapia precoce può intervenire efficacemente nel controllo del dolore, riducendo la necessità di ricorrere a farmaci antidolorifici, che possono avere effetti collaterali.
Trattamenti come la terapia manuale, il rafforzamento muscolare, e gli esercizi specifici possono ridurre il dolore in modo naturale e sicuro.
Miglioramento dello stato psicologico: sapere di essere attivamente impegnati nel processo di recupero può migliorare lo stato mentale e motivazionale del paziente, riducendo l'ansia e la depressione spesso associati a condizioni fisiche croniche o a lungo termine.
Coinvolgimento attivo del paziente: l'inizio precoce della fisioterapia incoraggia il paziente a partecipare attivamente al proprio recupero, rafforzando la consapevolezza del corpo e le capacità di autogestione.
Recupero post-operatorio: dopo un intervento chirurgico, la fisioterapia precoce è essenziale per ripristinare la mobilità, prevenire aderenze e rigidità, e riacquistare la forza e la funzione della parte del corpo operata. Ritardare la fisioterapia può compromettere i risultati dell'intervento.
Riduzione dei costi: intervenire subito può ridurre i costi a lungo termine associati a trattamenti più complessi e prolungati, necessari per gestire condizioni che si sono aggravate a causa di un intervento tardivo. Prevenire è sempre meno costoso che curare.
Modifica dello stile di vita: un intervento tempestivo offre l'opportunità di educare il paziente su come evitare future lesioni o ricadute, migliorando la postura, l'ergonomia, e le abitudini motorie quotidiane.
Prevenzione di ricadute: una riabilitazione precoce e completa riduce la probabilità di recidive, garantendo una maggiore stabilità e resistenza del corpo.
In conclusione, la fisioterapia precoce non solo facilita un recupero più rapido e completo, ma previene anche complicazioni a lungo termine, riducendo al contempo il dolore e i costi futuri. Agire subito è quindi fondamentale per ottimizzare i risultati e mantenere la qualità della vita.