Cos’è la gastrite?
La gastrite è una condizione clinica caratterizzata da un’infiammazione della mucosa gastrica, ovvero il rivestimento dello stomaco.
L’infiammazione che caratterizza la gastrite è determinata dall’azione corrosiva dei succhi gastrici sulla mucosa dello stomaco, la quale, a causa di diversi fattori scatenanti, si ritrova esposta perché privata della barriera di muco protettivo che normalmente riveste l’interno dello stomaco.
Al di là delle cause più o meno legate alla dieta, l’alimentazione può aggravare questa condizione, stimolando ulteriormente la secrezione dei succhi gastrici acidi o irritando direttamente la mucosa già lesa.
Esistono diversi tipi di gastrite
La gastrite non è sempre e solo determinata da una mangiata più pesante del solito!
Spesso il fattore scatenante è un insieme di malsane abitudini alimentari e comportamentali, altre volte è la condizione secondaria di un’altra patologia.
Esistono diversi tipi di classificazione della gastrite, tra cui:
- Criterio temporale: di breve durata o a lento decorso
- Criterio eziologico o causale: a seconda del fattore scatenante
Di seguito troverai la classificazione dei diversi tipi di gastrite e i relativi sintomi:
Classificazione temporale
Gastrite acuta: forma transitoria e di breve durata, a volte anche intensa.
Segni e sintomi: Dolore e bruciore di stomaco, accompagnato da aumentata acidità gastrica, poi nausea, vomito, inappetenza, cattiva digestione, alitosi, meteorismo, nei casi più gravi sangue nelle feci.
I sintomi sono ben presenti da subito e, se trattata adeguatamente, è curabile in tempi relativamente brevi, dipendentemente alla permanenza o meno del fattore scatenante.
Spesso è associata a reflusso gastroesofageo perché molti fattori scatenanti in comune.
Gastrite cronica: forma lenta e graduale, che perdura ed evolve nel lungo tempo.
Segni e sintomi: può dare lievi e occasionali sintomi (analoghi a quelli della gastrite acuta) o rimanere quiescente e asintomatica, fino alla comparsa delle complicanze, che possono essere anche molto gravi.
Classificazione eziologica o causale della gastrite
Comune: forma più comune causata da consumo di alcol e abitudine al fumo, abitudini alimentari e comportamentali scorrette, pasti abbondanti o ricchi di grassi e difficili da digerire, da un eccesso di alimenti speziati e piccanti o irritanti, da eventi traumatici o periodi di forte stress fisico o psicologico.
Insieme al reflusso gastroesofageo, è causata anche da sovrappeso e obesità e ernia iatale.
Spesso possono soffrirne anche donne in gravidanza.
Cronica atrofica autoimmune (o tipo A): forma relativamente rara e più frequente in età avanzata.
Ha alla base un processo autoimmunitario, per cui l’organismo produce autoanticorpi contro le cellule parietali dello stomaco, le quali diventano atrofiche e disfunzionali.
Non esiste una terapia causale, ma farmaci, controlli periodici e dieta servono a non peggiorare il decorso della patologia.
Erosiva: può evolvere a partire da una gastrite comune ed è caratterizzata dalla perdita di integrità della mucosa.
Cronica da Helicobacter pylori (o tipo B): forma più comune causata dall’infezione cronica di Helicobacter pylori.
Può essere non atrofica e limitarsi alla regione dell’antro (gastrite antrale) oppure essere atrofica e estendersi anche a tutto il resto dello stomaco (pangastrite).
La terapia consiste nell’eradicazione di H. pylori mediante antibiotici.
Da farmaci: causata dall’utilizzo di farmaci (soprattutto farmaci antinfiammatori non steroidei o FANS) eccessivo o non in combinazione con specifici gastroprotettori.
Complicanze della gastrite
Lesioni erosive superficiali della mucosa, che possono essere sanguinanti. Scompaiono generalmente entro pochi giorni, se adeguatamente trattate.
Più raramente possono evolvere in vere e proprie ulcere.
Altre complicanze possono essere:
- Anemia perniciosa
- Ulcere gastriche o duodenali recidivanti
- Linfoma o cancro gastrico
Dieta per la gastrite: quali indicazioni e alimenti specifici?
La dieta, intesa come “stile di vita” e quindi somma di alimentazione e abitudini comportamentali, gioca un ruolo importante per quanto riguarda la gastrite: serve a prevenire episodi di gastrite acuta in periodi di particolare sensibilità e soprattutto a non peggiorare i sintomi e favorirne la guarigione qualora fosse già comparsa; serve a migliorare sintomatologia e qualità della vita in caso di gastrite cronica e scongiurare la comparsa delle complicanze più gravi.
Il primo step è quello di rivolgersi ad un medico, che saprà valutare un’attenta diagnosi e decidere un’eventuale terapia farmacologica da associare ad un’alimentazione opportuna.
Le migliori indicazioni per la dieta contro la gastrite
Veniamo al dunque, ecco le indicazioni dietoterapiche:
- Evitare alcolici e fumo
- Mangiare con calma, senza fretta, in un contesto rilassato
- Ridurre lo stress in generale, imparando a gestirlo meglio
- Masticare lentamente e a lungo: la digestione inizia in bocca e più un alimento sarà triturato, più semplice sarà la sua digestione
- Evitare pasti abbondanti, suddividendo i pasti giornalieri in 5 o più piccoli pasti (colazione, pranzo, cena e 2 spuntini) ad orari regolari
- Preferibilmente, evitare pasti troppo liquidi e inserire sempre alimenti secchi per tamponare i succhi gastrici
- Mantenere postura eretta durante e dopo i pasti
- Non coricarsi nelle ore immediatamente successive ad un pasto: se si cena tardi è consigliabile dormire con il busto rialzato
- Aspettare almeno un paio d’ore dopo un pasto prima di allenarsi
- Limitare fortemente caffè (anche decaffeinato) e tè, soprattutto a digiuno
- Evitare bevande gassate, poiché gonfiano lo stomaco aumentando il disagio
- Limitare o evitare spezie (pepe, peperoncino, paprika, menta) e alimenti speziati o piccanti
- Evitare o limitare fortemente conserve o salse ristrette di pomodoro, dadi da cucina, limone e arance, aceto, cioccolato, alimenti sotto sale o molto salati
- Non assumere alimenti e bevande troppo fredde o troppo calde
- Evitare o limitare fortemente alimenti grassi (ricette varie, condimenti eccessivi, insaccati e affettati, formaggi grassi)
- Preferire cotture semplici (bollitura, vapore, cartoccio, padella appena unta di olio), condendo poi a crudo con olio extravergine d’oliva, evitando cotture pesanti e con tanti grassi (fritture o simil-fritture in padella) e
- Non mangiare più fonti proteiche nello stesso pasto, non perché non sia possibile, ma perché si rischia di ecceder con la quantità di proteine, allungando i tempi di digestione e permanenza nello stomaco
- Preferire verdure cotte, poiché quelle crude permangono nello stomaco più a lungo
Il latte è concesso nella dieta per la gastrite?
In realtà, andrebbero limitati, per quantità e frequenza di assunzione.
Il latte, in particolare, per la sua azione tampone e sollievo immediato, veniva consigliato una volta per trattare le ipersecrezioni gastriche.
In realtà si è visto che può provocare l’effetto opposto, ovvero una successiva stimolazione delle ghiandole gastriche.
Quali sono le diete consigliate e sconsigliate per la gastrite?
La dieta consigliata per eccellenza è sempre e solo una, ovvero la dieta mediterranea, facendo attenzione alle specifiche accortezze sopracitate.
Assolutamente sconsigliate, in generale poiché fortemente sbilanciate e ancor di più in caso di gastrite, le classiche “diete” da celebrità: la dieta Dukan e la dieta Plank, soprattutto per l’elevato apporto proteico, e la dieta Sirt, soprattutto per il consumo giornaliero previsto di alimenti irritanti come peperoncino, cioccolato, tè, vino rosso e agrumi.
Lo sapevi che anche i cani possono soffrire di gastrite?
Anche i nostri amici a quattro zampe possono soffrire di gastrite!
Anche per loro valgono alcuni consigli dietoterapici da umano, come la ripartizione di tanti piccoli pasti nel corso della giornata e la riduzione o eliminazione di alcuni alimenti particolarmente irritanti (a volte anche le stesse crocchette).
Ovviamente il consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista veterinario, che saprà valutare la giusta diagnosi ed eventualmente la corretta terapia, sia farmacologica che alimentare.
Esempio menu in una dieta per la gastrite
Colazione– Un bicchiere di latte parzialmente scremato o scremato
– 1 o 2 fette di pane tostato
– 2 cucchiaini di marmellataSpuntino mattutino– Un frutto fresco (es. banana)
– Una piccola manciata di frutta seccaPranzo– Pasta o altri cereali conditi con olio a crudo o verdure cotte
– Legumi frullati o uova o formaggio magro (tipo ricotta)
– Verdure cotteSpuntino pomeridiano– Un frutto fresco (es. mela o pera)
– Un pacchetto di crackers (a ridotto contenuto di sale e grassi)Cena– Pane
– Una patata lessa
– Carne bianca (pollo o tacchino, non affettati) o pesce (in questo caso meglio magro) o carne rossa fresca magra
Conclusioni sulla dieta contro la gastrite
Quindi, riassumendo:
- Se ti capita di avere un episodio di gastrite acuta, magari causato da una mangiata più abbondante e pesante del solito, segui questi consigli alimentari e comportamentali per rimetterti velocemente in sesto!
- Se soffri di gastriti acute ricorrenti e hai le cattive abitudini di fumare e bere spesso alcolici, ti consiglio di smettere: farai del bene a tutto il tuo organismo e, in particolare, anche al tuo stomaco!
- Nel caso tu abbia abusato di farmaci antinfiammatori tipo FANS (es. acido acetilsalicilico, ibuprofene) o li abbia assunti a stomaco vuoto o per un lungo periodo senza abbinarli a gastroprotettori, rivolgiti ad un medico e segui per il periodo necessario questi consigli alimentari e comportamentali!
- Se soffri di gastriti ricorrenti, rivolgiti ad un medico per approfondire la situazione e capire se ci sono altri fattori scatenanti!
- Nei casi di gastrite cronica autoimmune, segui questi consigli abbinati all’eventuale terapia prescritta dal tuo medico!
Come sempre, l’alimentazione e le abitudini alimentari giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione di alcune patologie, soprattutto del tratto gastrointestinale, e aiutano il miglioramento dei sintomi e della qualità di vita in caso di patologia già esistente.
Per questo motivo, dopo aver consultato il tuo medico, affidati sempre ad un nutrizionista professionista, che saprà guidarti e aiutarti al meglio.
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